Description
Un brillante romanzo-verità che documenta l’invasione russa in Ucraina attraverso la discesa nell’inferno di una donna che questa guerra la carica sulle sue spalle, la vive spalmata sulla sua pelle, la assorbe, la respira, la mangia, la fuma. È una guerra di sudore, fatica, paura, fango, fuga, ha l’odore della benzina nelle taniche e delle sigarette all’anguria, dei panni sporchi e delle trincee scavate nella fertile terra nera ora imbevuta di sangue. Intorno all’autrice si muove un mondo in prevalenza femminile: volontarie, profughe, fotografe, babushke, le contadine che offrono rifugio e ristoro, e le intellettuali che sotto le bombe vivono anche la lacerazione della cultura nella quale si erano formate. E mentre gli uomini sono al fronte, a scrivere alle loro amate lettere che potevano essere state composte in una trincea del 1914 o del 1941, sono le donne a prendere in mano le redini del Paese, come è sempre stato nelle guerre dalla notte dei tempi.
Biographical notes
Nata nel 1972 a Torino, laurea in Filosofia, è giornalista del quotidiano La Stampa dal 2001. Dal 2013 si occupa prevalentemente di Europa centrale e orientale, e di Paesi nordici. Come inviata ha coperto le vicende legate ai diritti umani e civili soprattutto in Polonia, Ungheria e Balcani e, più recentemente, la guerra in Ucraina, cui è ispirato questo libro.