Description
Il marxismo non è una disciplina accademica ma uno strumento della lotta di classe utile a trovare il modo più efficace per colpire il nemico. Perché possa tornare a svolgere tale funzione occorre, tuttavia, liberarlo da dogmi e teorie obsolete. Il lavoro di Carlo Formenti si propone di contribuire all’impresa.
Nel primo volume si è descritto il tramonto della narrazione globalista, associato alla crisi di egemonia degli Stati Uniti e alla delegittimazione dell’ideologia neoliberale. Questo secondo volume celebra invece i meriti dei “socialismi imperfetti” nati dalle rivoluzioni asiatiche e latino-americane: per quanto piene di limiti e contraddizioni, tali rivoluzioni si sono rese protagoniste di una svolta strategica nella lotta antimperialista. L’autore abbozza anche un bilancio del fallimento sovietico, sottraendolo nel contempo alla damnatio memoriae da parte dell’ideologia occidentale; infine, ragiona sulla possibilità di rilanciare un progetto rivoluzionario in un Occidente devastato da decenni di guerra di classe dall’alto.
Biographical notes
Carlo Formenti (Zurigo 1947) è stato caporedattore del mensile ˮAlfabetaˮ (1980-1989), redattore del ˮCorriere della Seraˮ (1989-2006), docente di Teoria dei nuovi media all’Università di Lecce (2002-2012). Attualmente cura un blog su ˮMicroMegaˮ. Autore di numerosi saggi tra cui La fine del valore d’uso (1980), Incantati dalla Rete (2000), Felici e sfruttati (2011), Utopie letali (2013), La variante populista (2016), Oligarchi e plebei (2018).