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Il racconto della politica italiana degli ultimi anni, da quel dicembre 2016 in cui la sconfitta al referendum costituzionale portò Matteo Renzi alle dimissioni da presidente del Consiglio, fino alle elezioni che hanno consacrato la prima donna premier, Giorgia Meloni. La tesi di Francesco Bonazzi è semplice e tagliente come una lama. Dall’«emergenza Covid» all’«emergenza Ucraina», passando per «ce lo dice l’Europa», un’élite di incompetenti nei ruoli chiave del Paese sta svuotando ogni giorno di senso le parole e la democrazia stessa. Il Riformista va a braccetto col Sondaggista. Il Populista si contrappone al Banchiere Centrale, mentre il Grande Concessionario continua a fare i suoi interessi e il Grande Capitale Transnazionale pure, se non più di prima, nonostante i proclami dei governi e delle opposizioni. L’Opinionista trionfa e pontifica su tutto. Mentre il Povero Cristo, ovvero la maggioranza degli italiani, continua a vivere in un Paese in cui la salute è più importante della libertà, la lotta alle fake news vale più della ricerca di una verità plausibile, produrre più armi serve a portare la pace, e la selva di lavoro precario più intricata e mortifera dell’Occidente cresce incontrastata. Buon futuro, Italia.