Description
Lungo tutto il ventennio, il fascismo italiano ha espresso narrazioni e rappresentazioni volte a tracciare i confini passati, presenti e futuri della “rivoluzione” mussoliniana.
Partecipe di questa costruzione e decostruzione del tempo storico fu anche la cultura architettonica nazionale, attratta fin dai primi anni Venti dalle profferte del regime e affermatasi come uno dei più influenti campi intellettuali nell’Italia tra le due guerre. Non solo nella pietra ma attraverso scuole, progetti, riviste, esposizioni, l’architettura concorse alla formazione di un immaginario storico eclettico e mutevole, tarato sul ventennio e sintetizzato nella definizione di Era fascista.
Obiettivo del presente lavoro è allora di indagare quest’insieme di concetti e categorie storiche come parti di un concreto regime di storicità, di una tensione storica tutt’altro che neutrale e invece politica pensata per rimarcare le radici, i limiti e gli orizzonti della stagione mussoliniana.