Description
È il peccato la questione che oggi più fa scandalo della “Commedia” dantesca. Per l’uomo contemporaneo vi possono essere azioni sbagliate, malate, illegali, forse addirittura immorali, ma non peccaminose, perché la nozione di peccato fa parte di uno scenario “dogmatico” e pre-moderno, che più non ci appartiene. Eppure là dove si parla di peccato si chiama in causa la risposta del Singolo di fronte a una chiamata escatologica. In altre parole, siamo responsabili dei nostri peccati, non delle nostre malattie.Il saggio di Filippo Moretti analizza dettagliatamente i sette vizi capitali di Dante, mostrandone l’attualità anche per la cultura moderna, mentre il contributo di Enrico Cerasi discute l’irrevocabilità del peccato e del suo ricordo.
Biographical notes
Filippo Moretti (1995) consegue la maturità classica a Pavia e in seguito conclude il Corso di Laurea in Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con una tesi su “L’ente e l’essenza in Tommaso d’Aquino” con relatore il prof. Massimo Cacciari. Studioso del pensiero dei Padri della Chiesa e di Teologia medievale, fa parte del comitato scientifico di Ek-statica, di cui è anche segretario. È autore di In dialogo con Agostino. L’esperieza di un’anima dubbiosa (2016) e Sull’Impero. Lettera di Aristotele ad Alessandro (2017).
Enrico Cerasi è professore di seconda fascia di Filosofia teoretica presso l’Università telematica Pegaso. Con Stefania Salvadori, ha curato gli Scritti teologici e politici di Erasmo da Rotterdam (2011). Ha pubblicato diverse monografie su Barth e sul barthismo americano, sul problema della demitizzazione nel dibattito novecentesco, sulla questione del linguaggio teologico, sulla filosofia di Pirandello, oltre che, recentemente, sulla crisi del cristianesimo nel pensiero contemporaneo.