Description
Una leggenda, un mito, una vita gloriosa e tragica scandita fra danza, genio e follia, e testimoniata da un diario che, come in presa diretta, registra il precipitare di un essere umano nell’oscurità. Dieci anni di successo, dagli esordi a Pietroburgo fino agli spettacoli dei mitici Ballets Russes che incendiarono i teatri parigini, e altri quaranta di quasi completo oblio, tra isolamento e deliri. Una vita divisa fra un amante e pigmalione dispotico, Sergej Djagilev, una sorella e collega fedele, Bronislava, e una moglie ambiziosa, Romola de Pulszky. Un dio della danza i cui exploit tecnici, uniti al talento interpretativo, hanno scatenato un’autentica rivoluzione.
Questo e molto altro è stato Vaclav Nižinskij, nato a Kiev nel 1889 da una famiglia di danzatori polacchi, enfant prodige della Scuola imperiale di Pietroburgo e futura star acclamata e discussa in tutto il mondo. La sua debordante fisicità e il grande carisma lo accomunano ad altri due ballerini russi protagonisti del secondo ’900: Rudolf Nureyev e Michail Baryšnikov. Ma Nižinskij ci ha lasciato, in più, una significativa eredità coreografica: basti ricordare la sua leggendaria Sagra della primavera, che ribaltò completamente i canoni della scuola accademica aprendo la strada alla danza contemporanea.
Biographical notes
Sergio Trombetta è nato a Torino. Laureato in Giurisprudenza e Letteratura russa, ha svolto la propria attività nel settore della cultura, sviluppando presto uno specifico interesse verso il mondo della danza, soprattutto russa e sovietica. Ha scritto numerosi articoli e testi per i programmi di sala, sia di danza classica che contemporanea, per i principali teatri italiani. Collabora da tempo con «La Stampa» e «Danza&Danza».