Description
Oltre l’estremo è un passo nuovo, una nuova esperienza. Nella prima parte affronta l’orrore e la disumanizzazione di Auschwitz, su cui pare che non si possa più dire nulla e su cui, invece, è necessario continuare a sentire e parlare. Ma sentire vuol dire che “io” sento, allora è l’io stesso che deve essere interrogato. Lo specchio è lo strumento contro il quale l’io si infrange. Sulle sue schegge si riflette una storia contraddittoria, difficile e quasi inafferrabile. Da qui si entra nella terza parte del libro, nella quale la scrittura è sottoposta a una torsione che l’ha spezzata. La prosa è diventata poesia, ma una poesia del dolore e ancora una volta dell’estremo. Una scrittura frammentata nella quale si riflette la sofferenza individuata sui marciapiedi delle metropoli, nei campi di morte, nella figura tragica di Narciso.
Biographical notes
Valeria Giordano ha insegnato presso le Facoltà di Sociologia e di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma. Si è occupata di temi relativi agli universi concentrazionari, con particolare riferimento alla percezione del Tempo e alla condizione metropolitana nella sua accezione sociologica e letteraria. Ha pubblicato: Immagini e figure della metropoli (2013), Al margine della solitudine (2013) e diversi saggi e monografie, anche sulla condizione giovanile.