Description
Questo Compendio di Economia Politica intende offrire un supporto a coloro che sono impegnati nello studio di un corso di base di Economia Politica e, in particolare, agli studenti universitari dei corsi di laurea triennale di Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia Aziendale. Tuttavia, esso rappresenta un sussidio utile anche per quanti hanno necessità di apprendere i principali argomenti di Microeconomia e di Macroeconomia per affrontare un concorso pubblico.
Il testo è stato realizzato avendo cura di selezionare i principali temi previsti nei programmi di Economia Politica, di cui è proposta una trattazione essenziale, sfrondata, cioè, di quelle parti che contengono approfondimenti o evidenze, e limitando gli stessi esempi ai soli casi in cui il riferimento alla realtà dei fatti rende più immediata la comprensione delle teorie esposte.
Il volume si avvale dell’uso sistematico di grafici, che consentono di dare all’argomento analizzato una rappresentazione più chiara e alle conclusioni un carattere più rigoroso. Inoltre, esso prevede, alla fine di ogni capitolo, una sintesi degli argomenti trattati, per un ripasso veloce, e una serie di domande sui contenuti sviluppati, allo scopo di valutare il grado di preparazione raggiunto.
Dopo un breve capitolo introduttivo, la prima parte di Microeconomia, dedicata allo studio del comportamento dei singoli operatori economici e del funzionamento dei mercati, inizia presentando il modello di equilibrio parziale, ossia un mercato in cui si scambia un determinato bene, e chiarendo il concetto di equilibrio, situazione in cui, a un determinato prezzo, domanda e offerta si eguagliano.
In un percorso a ritroso, finalizzato a comprendere in che modo domanda e offerta di un certo bene si originano, vengono trattate, dapprima, la teoria del consumatore, che illustra in quale maniera e sulla base di quali vincoli egli compie le sue scelte in merito ai beni che vuole acquistare, e, poi, come da quest’analisi del comportamento del consumatore possa essere derivata la domanda di mercato; in seguito, viene analizzata la teoria dell’impresa, vale a dire il modo in cui le imprese decidono quale quantità di un bene produrre, tenendo conto dei fattori produttivi di cui hanno bisogno e dei costi che devono sostenere per acquistarli, e, quindi, di come dall’analisi del comportamento dell’impresa si deriva l’offerta di mercato.
Successivamente, viene sottolineato come la connotazione dell’equilibrio di un mercato dipende dalla sua struttura e come essa cambia a seconda del potere che le imprese hanno d’influenzare il prezzo. Sono, dunque, esaminate le condizioni di efficienza associate all’equilibrio dei mercati concorrenziali, le quali sono particolarmente auspicabili dal punto di vista sociale, e viene dimostrato come il mancato verificarsi di quelle condizioni dia origine ai casi di fallimento del mercato, ovvero a situazioni caratterizzate dalla presenza di distorsioni e inefficienze nel funzionamento del mercato stesso, generalmente corrette dall’intervento dello Stato, nella maggior parte dei casi, attraverso la regolamentazione.
Nella parte dedicata alla Macroeconomia, che studia il funzionamento dell’intero sistema economico, sono preliminarmente introdotti i principi fondamentali di questa branca della materia e alcune basilari nozioni di contabilità nazionale, che danno un’idea delle variabili di cui essa si occupa. L’analisi macroeconomica, a differenza di quella microeconomica, produce in molti casi conclusioni relativamente diverse, a seconda delle ipotesi di partenza proposte dalle varie scuole di pensiero, alle quali, pertanto, si deve necessariamente fare riferimento.
Il modello reddito-spesa è la più semplice rappresentazione del sistema economico nonché delle sue relazioni con l’esterno e considera il solo mercato dei beni; si basa sull’ipotesi keynesiana, secondo cui il livello complessivo dell’attività economica sia determinato sol-tanto dalla domanda, cioè dalla spesa privata e pubblica. Per capire il modo in cui funziona un’economia monetaria è necessario, poi, esaminare il mercato della moneta e delle altre attività finanziarie, in riferimento al quale l’approccio keynesiano alla preferenza per la liquidità consente di mettere in luce la funzione cruciale svolta dal tasso d’interesse, attraverso cui il mercato monetario interagisce con quello dei beni. Il modello IS-LM, invece, analizza in maniera più approfondita come da questo processo d’interazione si determini, contemporaneamente, l’equilibrio nei due mercati; inoltre, esso si rivela utile per introdurre lo studio delle politiche economiche della domanda, fiscali e monetarie.
Uno schema più completo, che permette di valutare anche la dinamica dei prezzi, è il modello domanda-offerta aggregata (AD-AS), nel quale l’equilibrio del sistema è fissato anche dall’offerta, la cui composizione viene spiegata dalle condizioni del mercato del lavoro; in questo caso, si vedrà che le conclusioni sono diverse a seconda dell’approccio teorico adottato. Lo studio di un’economia aperta comincia descrivendo la bilancia dei pagamenti, nella quale vengono registrati il corrispettivo monetario dei flussi di beni e servizi con l’estero, unitamente ai flussi delle attività finanziarie, dopo aver convertito in moneta nazionale, tra-mite il tasso di cambio, quelli denominati in valuta estera; tasso e regime di cambio, quindi, sono determinanti ai fini dell’equilibrio nei conti con l’estero.
Infine, lo schema IS-LM-BP si rivela particolarmente utile per indagare gli effetti provocati dalle politiche della domanda in un’economia aperta, la cui efficacia varia proprio in funzione del regime di cambio utilizzato.