Description
«Gigi Proietti se n’è andato in fretta, troppo. È uscito dallo spettacolo come i colleghi Federico Fellini, Alberto Sordi, Carlo Lizzani. Nato nel 1940, era un ruscello fresco, un bell’atleta della durata, un pischello, un malandrino, con sorrisi in corsa. Non ha potuto battersi e vincere, fino in fondo, contro Roma: immobile, confusa, dominata da incapaci. Non come i suoi colleghi illustri, che avevano trovato continuità, successi, premi, protezioni nella Roma più corrotta di ieri e ieri l’altro. Avrebbe voluto impedire, allontanare la città da inganni, affarismi, pigrizia, bande, malaffare; ma doveva battersi contro le scene e gli schermi, cantare, giocare, soprattutto non farsi prendere dal deterioramento nelle abitudini. E poi, a un certo punto, non ce l’ha fatta più. Roma è rimasta sola? Sola, senza la forza dei suoi artisti, dei grandi nomi fondatori di avventure? Gigi si è impegnato nello spettacolo, nella televisione, nel teatro unendosi a personaggi come Carmelo Bene, alle avanguardie, ha fatto tutto e anche di più. Era impetuoso e irresistibile. Ha lavorato con passione, genialità. Ma si è trovato solo».
Biographical notes
Scrittore e regista, storico del cinema e del teatro, docente universitario. Ha collaborato con importanti
registi e realizzato diversi film e docufilm. Castelvecchi ha già pubblicato The young Sorrentino. Il ragazzo
vissuto su una panchina, Non solo voce. Maria Callas (2017), Vittorio De Sica. Ladri di biciclette e ladri di
cinema (2018), Sergio Leone. Quando i fuorilegge diventano eroi, Federico Fellini. Cent’anni: film amori,
marmi (2019), Alberto Sordi. Una vita tutta da ridere e Ennio Morricone (2020).