Description
Nonostante la globalizzazione si sia presentata come la produzione di uno spazio liscio globale ad alta velocità, sempre più i territori si articolano mediante bastioni, muraglie e fili spinati. Oggetto apparentemente semplice, il muro svolge un insieme di funzioni: blocca, filtra, respinge, ordina, gerarchizza, costruisce identità, polarizza, promette felicità e sicurezza. Lavora allo stesso tempo sugli spazi, sui corpi e sulle anime, offrendo l’immagine di una comunità che si protegge respingendo. La ricevibilità pubblica dei muri, simbolo per eccellenza di una forma di vita incentrata sulla difesa e sulla separazione, risiede in ultima istanza negli ordini di discorso che tentano di fondarne la razionalità. Il saggio propone una critica filosofica di tali ordini di discorso e delle logiche che i muri veicolano sin dalla loro preistoria, indagando le implicazioni politiche, etiche e sociali di questa compartimentazione materiale del mondo.
Biographical notes
Ernesto C. Sferrazza Papa (1988) è ricercatore all’Instituto de Filosofía della Pontificia Universidad Católica de Chile. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Vilnius, l’Università degli Studi di Rijeka, la FMSH di Parigi e l’Università degli Studi di Torino. Studioso di filosofia politica e di filosofia moderna e contemporanea, ha pubblicato numerosi saggi su riviste scientifiche nazionali e internazionali, nonché la monografia Modernità infinita. Saggio sul rapporto tra spazio e potere (2019).