Description
È negli anni ottanta che il cibo in Italia diventa food. Appena uscito dagli anni di piombo e dalla crisi economica, il Paese desidera lasciarsi alle spalle divisioni e austerità, per aprirsi al mondo e allo stesso tempo dedicarsi al piacere privato del mangiare. In una cultura gastronomica varia ma tradizionalista come la nostra questo vuol dire in primo luogo rompere tabù, «contaminare»: ecco quindi che il salmone affumicato, il risotto alle fragole e champagne e le merendine Girella prendono posto nelle case degli italiani che fanno sfoggio di un nuovo benessere, mentre i giovani scoprono il lusso in un Long Island, l’America in un fast food, e Gualtiero Marchesi rivoluziona l’alta cucina internazionale con piatti che sembrano venire da un altro pianeta. In questo percorso a tappe tra pietanze iconiche e ingredienti inusuali, Carlo Spinelli (che in quel decennio era solo un bambino attratto irresistibilmente dal turbinio di pubblicità zuccherose e seducenti) approfondisce e divaga con leggerezza su un periodo fondante della nostra identità e dei nostri desideri, raccontando splendori e miserie di una nazione divisa tra il disastro di Chernobyl e la Milano edonista di yuppie e paninari. Confermando che, in qualunque epoca, siamo quello che mangiamo, ma soprattutto mangiamo come le persone che vorremmo essere.
Con 24 ricette più o meno memorabili semplici da realizzare facili da riassaggiare deliziose da provare anche da chi, all’epoca, non era ancora nato!
Biographical notes
Carlo Spinelli viaggia, mangia e scrive in ordine sparso per «ItaliaSquisita », «Rolling Stone», «La Cucina Italiana» e «Wired». Sui social è conosciuto come Doctor Gourmeta. Ha studiato lettere e storia dell’alimentazione. Conduce il tv show IlMangiaDischi, dove fa incontrare intorno ai fornelli grandi musicisti e chef stellati. Ha pubblicato Bistecche di formica e altre storie gastronomiche (2015).