Description
Dopo gli orrori perpetrati dal Nazismo durante la Seconda guerra mondiale, il mondo della scienza ha voltato le spalle all'eugenetica e agli studi sulle differenze razziali. Da allora, tuttavia, una rete globale di intellettuali razzisti e segregazionisti ha lavorato nell'ombra per finanziare ricerche e fondare riviste specializzate che si propongono di diffondere e sostenere con dati scientifici una presunta diversità nelle capacità cognitive delle diverse razze. Eppure, anche se la stragrande maggioranza degli scienziati e degli studiosi ha rifiutato con decisione queste teorie, considerando il concetto di razza un costrutto sociale, l’idea in qualche modo è sopravvissuta nel modo in cui gli scienziati concepiscono la genetica e le varianti tra i diversi gruppi umani.
Sviscerando le affermazioni e il lavoro degli scienziati contemporanei che studiano la biodiversità umana, e che per lo più affermano di attenersi ai dati, Superiori dimostra come persino nella comunità scientifica mainstream sia tuttora radicata l’idea che il concetto di razza abbia un fondamento biologico. La nostra comprensione di caratteristiche complesse quali l’intelligenza, e degli effetti delle influenze ambientali e culturali sull'uomo dal livello molecolare in su, è in costante crescita, eppure la speranza di trovare delle semplici differenze genetiche tra le “razze” – in grado di spiegare la diversa distribuzione delle malattie tra le varie etnie, o la povertà, o i risultati nei test scolastici, o semplicemente di giustificare i presupposti culturali – resiste ostinatamente.
In un momento in cui la minaccia del nazionalismo etnico torna ad affacciarsi in tutto il mondo, Angela Saini, pluripremiata autrice britannica di origini indiane, esplora il concetto di razza dalle origini a oggi, e con il contributo di genetisti, antropologi, storici e sociologi di tutto il mondo analizza con rigore le teorie della “scienza della razza”, ne denuncia la natura insidiosa e distruttiva, e ci ricorda che dal punto di vista biologico siamo di gran lunga più simili che diversi.
Sviscerando le affermazioni e il lavoro degli scienziati contemporanei che studiano la biodiversità umana, e che per lo più affermano di attenersi ai dati, Superiori dimostra come persino nella comunità scientifica mainstream sia tuttora radicata l’idea che il concetto di razza abbia un fondamento biologico. La nostra comprensione di caratteristiche complesse quali l’intelligenza, e degli effetti delle influenze ambientali e culturali sull'uomo dal livello molecolare in su, è in costante crescita, eppure la speranza di trovare delle semplici differenze genetiche tra le “razze” – in grado di spiegare la diversa distribuzione delle malattie tra le varie etnie, o la povertà, o i risultati nei test scolastici, o semplicemente di giustificare i presupposti culturali – resiste ostinatamente.
In un momento in cui la minaccia del nazionalismo etnico torna ad affacciarsi in tutto il mondo, Angela Saini, pluripremiata autrice britannica di origini indiane, esplora il concetto di razza dalle origini a oggi, e con il contributo di genetisti, antropologi, storici e sociologi di tutto il mondo analizza con rigore le teorie della “scienza della razza”, ne denuncia la natura insidiosa e distruttiva, e ci ricorda che dal punto di vista biologico siamo di gran lunga più simili che diversi.
Biographical notes
ANGELA SAINI è una giornalista scientifica pluripremiata i cui lavori sono apparsi sulla BBC e in numerose testate come the Guardian, Wired, Economist e Science. Nel 2015 ha vinto il premio American Association for the Advancement of Science del Kavli Science Journalism. Ha conseguito inoltre un master in ingegneria alla Oxford University. È autrice di Geek Nation: How Indian Science is taking over the world e di Superior: The return of race science.