Description
««Nessuno affronta argomenti cos i sensibili in modo tanto interessante e avvincente quanto Adam Rutherford. E questo potrebbe essere il suo miglior libro di sempre, un lavoro davvero importante». »
Bill Bryson, autore di Breve storia di (quasi) tutto
«Una confutazione affascinante e tempestiva del razzismo. La guida definitiva dell’antirazzismo. »
Caroline Criado Perez, autrice di Invisible Women. Exposing Data Bias in a World Designed for Men
«Questo libro è un’arma». C’è una guerra in corso e Rutherford, da genetista, non vuole esimersi dal combatterla. Il razzismo ha rialzato la testa, che si tratti della forma più plateale e grossolana praticata dai suprematisti bianchi o di quella più subdola e velata di chi sostiene che i neri sono più portati per la corsa, o gli ebrei più intelligenti. Sono tutte affermazioni prive di fondamento.
Gli uomini non sono tutti uguali, certo. Ma classificarli lungo linee biologiche, a cui spesso si associano caratteristiche morali, non si può fare: se non incappando in una serie di contraddizioni che Rutherford analizza con grande competenza, ironia e determinazione.
Tutti gli uomini sono parenti tra loro, e molto più di quanto si sospetti. Lo dice la genetica, con precisione matematica. Il razzismo causa da sempre enormi ingiustizie, e in troppi ancora cadono vittime delle sue semplificazioni consolatorie. «[…] né la razza né il razzismo hanno un fondamento scientifico. È nostro dovere opporci allo snaturamento della ricerca scientifica, soprattutto se utilizzato per giustificare il pregiudizio».
Bill Bryson, autore di Breve storia di (quasi) tutto
«Una confutazione affascinante e tempestiva del razzismo. La guida definitiva dell’antirazzismo. »
Caroline Criado Perez, autrice di Invisible Women. Exposing Data Bias in a World Designed for Men
«Questo libro è un’arma». C’è una guerra in corso e Rutherford, da genetista, non vuole esimersi dal combatterla. Il razzismo ha rialzato la testa, che si tratti della forma più plateale e grossolana praticata dai suprematisti bianchi o di quella più subdola e velata di chi sostiene che i neri sono più portati per la corsa, o gli ebrei più intelligenti. Sono tutte affermazioni prive di fondamento.
Gli uomini non sono tutti uguali, certo. Ma classificarli lungo linee biologiche, a cui spesso si associano caratteristiche morali, non si può fare: se non incappando in una serie di contraddizioni che Rutherford analizza con grande competenza, ironia e determinazione.
Tutti gli uomini sono parenti tra loro, e molto più di quanto si sospetti. Lo dice la genetica, con precisione matematica. Il razzismo causa da sempre enormi ingiustizie, e in troppi ancora cadono vittime delle sue semplificazioni consolatorie. «[…] né la razza né il razzismo hanno un fondamento scientifico. È nostro dovere opporci allo snaturamento della ricerca scientifica, soprattutto se utilizzato per giustificare il pregiudizio».
Biographical notes
Adam Rutherford è un divulgatore scientifico e conduttore radiofonico e televisivo inglese. Ha studiato Genetica allo University College London, dove ha anche partecipato alla scoperta della prima causa genetica di una particolare forma di cecità infantile. Rutherford ha scritto e presentato in televisione molte serie originali, più volte premiate, e programmi per la BBC di grande popolarità in Inghilterra, come i programmi per Radio4 «Inside Science» e «The Curious Cases of Rutherford & Fry». Scrive per le pagine scientifiche del «Guardian». Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Breve storia di chiunque sia mai vissuto. Il racconto dei nostri geni (2017 e 2021), Umani. La nostra storia (2019), Cosa rispondere a un razzista. Storia, scienza, razza e realtà (2020) e, con Hannah Fry, Guida definitiva a (quasi) tutto. (Versione breve) (2022).