Description
«Interrestràre»: crasi delle parole incanto, terrestre, camminare e meditare. Azione che produce un sentimento di meraviglia, come perlustrare una valle, una foresta, un’isola remota, un luogo colmo di bellezza e inattesa selvatichezza. Una parola di nuovo conio che esprime un sentimento antichissimo. Pare sia un processo di gemmazione naturale, istintiva, cercare di spingere la lingua oltre i confini definiti per piegare sostantivi o innestare verbi; alcuni termini nascono per errore, altri per intuizione, tutti comunque reclamano spazio ove mettere radice, in quel corpo della lingua così prossimo che indossiamo ogni giorno. Taluni neologismi sono talmente potenti da generare nuove abitudini, nuovi cammini, nuove pratiche. Il volume è una collezione di meditazioni, talune in prosa, altre in versi, talune ispirate dalla contemplazione dei movimenti della natura, altre legate alle tradizioni dei maestri spirituali di epoche precedenti alla nostra. «Interrestràre» è ritrovare Dio in noi e al contempo oltre di noi: Dio è qui dentro, nel nostro corpo, è la nostra mente, sono i nostri sentimenti, le nostre percezioni, ma è anche tutta la distanza che corre fra quel che percepiamo e quel che non conosciamo.
Biographical notes
Tiziano Fratus (Bergamo, 1975) ha attraversato le foreste della California e delle Alpi dove ha perfezionato il concetto di Homo Radix, una pratica di meditazione in natura, e la disciplina della Dendrosofia. Nell’arco di due decenni ha pubblicato per i maggiori editori italiani una corposa costellazione di libri, fra i quali ricorderemo Manuale del perfetto cercatore d’alberi, Giona delle sequoie, Ogni albero è un poeta, L’Italia è un bosco, Il libro delle foreste scolpite, Waldo Basilius, Il bosco è un mondo, I giganti silenziosi, Il sole che nessuno vede. La sua poesia è raccolta in Poesie creaturali, è stata tradotta in dieci lingue e pubblicata e presentata in molti Paesi. Collabora con il quotidiano «Il Manifesto» e conduce il programma Nova Silva Philosophica per Radio Francigena. Vive nella campagna piemontese, laddove si esaurisce la costanza della pianura e si snodano le radici delle montagne.