Description
Il libro scritto da Tiziano Soresina è prezioso. Perché ci permette di ragionare sui mille giorni, spesso passati in sordina, del maxiprocesso Aemilia, il processo alla ’ndrangheta emiliana. Una mafia che si è fatta sistema. Un network di personaggi insospettabili: professionisti, servitori dello Stato infedeli, politici, imprenditori, cittadini omertosi. Per i capibastone calabresi questa è terra di denari: le armi vanno tenute nascoste, per non disturbare gli affari. In Val Padana la nebbia cancella i confini tra lecito e illecito, diventa un mantello naturale sotto il quale nascondere intrallazzi e imbrogli. Alibi perfetto per chi vuole fingersi cieco. Giovanni Tizian
Aemilia è il secondo processo di mafia più importante di questa Repubblica dopo il Maxiprocesso di Palermo. Si è svolto in un’aula di tribunale di Reggio Emilia blindata come non mai, con imputati, pentiti, giudici e giornalisti sotto scorta. Perché tanto dispiego di forze? Perché Aemilia è il primo grande processo alla ’ndrangheta in Emilia e nel Nord del nostro Paese. Quello che è emerso, al di là delle pene comminate – in primo grado a Reggio Emilia e in Cassazione per i riti abbreviati – è la conferma di un’ipotesi investigativa che finora non era mai stata approfondita e confermata in modo così chiaro: la ’ndrangheta ha profonde radici nelle regioni “ricche” del Nordest, ne ha infiltrato da almeno tre decenni il settore economico e quello politico. C’è da riscrivere la storia dell’Italia “operosa” e “onesta”, leggendo queste pagine davvero inquietanti. Tiziano Soresina, il giornalista che ha seguito passo dopo passo l'evolversi del maxiprocesso, ricostruisce minuziosamente e con passione di cronista la presenza mafiosa nella regione “modello” d’Italia, illustrando anche la ragnatela ’ndranghetista poi propagatasi dalle terre del Po.
Aemilia è il secondo processo di mafia più importante di questa Repubblica dopo il Maxiprocesso di Palermo. Si è svolto in un’aula di tribunale di Reggio Emilia blindata come non mai, con imputati, pentiti, giudici e giornalisti sotto scorta. Perché tanto dispiego di forze? Perché Aemilia è il primo grande processo alla ’ndrangheta in Emilia e nel Nord del nostro Paese. Quello che è emerso, al di là delle pene comminate – in primo grado a Reggio Emilia e in Cassazione per i riti abbreviati – è la conferma di un’ipotesi investigativa che finora non era mai stata approfondita e confermata in modo così chiaro: la ’ndrangheta ha profonde radici nelle regioni “ricche” del Nordest, ne ha infiltrato da almeno tre decenni il settore economico e quello politico. C’è da riscrivere la storia dell’Italia “operosa” e “onesta”, leggendo queste pagine davvero inquietanti. Tiziano Soresina, il giornalista che ha seguito passo dopo passo l'evolversi del maxiprocesso, ricostruisce minuziosamente e con passione di cronista la presenza mafiosa nella regione “modello” d’Italia, illustrando anche la ragnatela ’ndranghetista poi propagatasi dalle terre del Po.
Biographical notes
Il libro scritto da Tiziano Soresina è prezioso. Perché ci permette di ragionare sui mille giorni, spesso passati in sordina, del maxiprocesso Aemilia, il processo alla ’ndrangheta emiliana. Una mafia che si è fatta sistema. Un network di personaggi insospettabili: professionisti, servitori dello Stato infedeli, politici, imprenditori, cittadini omertosi. Per i capibastone calabresi questa è terra di denari: le armi vanno tenute nascoste, per non disturbare gli affari. In Val Padana la nebbia cancella i confini tra lecito e illecito, diventa un mantello naturale sotto il quale nascondere intrallazzi e imbrogli. Alibi perfetto per chi vuole fingersi cieco. Giovanni Tizian
Aemilia è il secondo processo di mafia più importante di questa Repubblica dopo il Maxiprocesso di Palermo. Si è svolto in un’aula di tribunale di Reggio Emilia blindata come non mai, con imputati, pentiti, giudici e giornalisti sotto scorta.
Perché tanto dispiego di forze? Perché Aemilia è il primo grande processo alla ’ndrangheta in Emilia e nel Nord del nostro Paese.
Quello che è emerso, al di là delle pene comminate – in primo grado a Reggio Emilia e in Cassazione per i riti abbreviati – è la conferma di un’ipotesi investigativa che finora non era mai stata approfondita e confermata in modo così chiaro: la ’ndrangheta ha profonde radici nelle regioni “ricche” del Nordest, ne ha infiltrato da almeno tre decenni il settore economico e quello politico. C’è da riscrivere la storia dell’Italia “operosa” e “onesta”, leggendo queste pagine davvero inquietanti.
Tiziano Soresina, il giornalista che ha seguito passo dopo passo l'evolversi del maxiprocesso, ricostruisce minuziosamente e con passione di cronista la presenza mafiosa nella regione “modello” d’Italia, illustrando anche la ragnatela ’ndranghetista poi propagatasi dalle terre del Po.
Tiziano Soresina, il giornalista che ha seguito passo dopo passo l'evolversi del maxiprocesso, ricostruisce minuziosamente e con passione di cronista la presenza mafiosa nella regione “modello” d’Italia, illustrando anche la ragnatela ’ndranghetista poi propagatasi dalle terre del Po.