Description
Un bellissimo ed efficace ritratto dell’Inghilterra (e dell’Europa) di oggi, con un focus sulle complicazioni della vita matrimoniale, della crisi economica, dell’integrazione o mancanza di.
Una coppia profondamente in crisi, lei architetto, lui giornalista: con tre figli, non solo non si possono permettere di divorziare, ma anche vivere a Londra è diventato per loro quasi proibitivo. Quando lei perde il lavoro e il giornale di lui viene chiuso, c’è un’unica via di uscita: affittare la casa in cui vivono (venderla pare impossibile, se non a un prezzo ridicolo) e, con quei soldi, affittare una casa molto più economica, di certo fuori Londra. La famiglia si ritrova così in mezzo alla campagna del Devon e di fronte a una realtà molto diversa da quella della capitale, in cui si uniscono disperazione e miseria. In più, sulla loro casa aleggia un mistero, legato alla morte del proprietario precedente…
Una coppia profondamente in crisi, lei architetto, lui giornalista: con tre figli, non solo non si possono permettere di divorziare, ma anche vivere a Londra è diventato per loro quasi proibitivo. Quando lei perde il lavoro e il giornale di lui viene chiuso, c’è un’unica via di uscita: affittare la casa in cui vivono (venderla pare impossibile, se non a un prezzo ridicolo) e, con quei soldi, affittare una casa molto più economica, di certo fuori Londra. La famiglia si ritrova così in mezzo alla campagna del Devon e di fronte a una realtà molto diversa da quella della capitale, in cui si uniscono disperazione e miseria. In più, sulla loro casa aleggia un mistero, legato alla morte del proprietario precedente…
Biographical notes
Nata nel 1959 in Sudafrica e cresciuta in Italia, Amanda Craig è una scrittrice inglese. Autrice di sette romanzi interconnessi – un personaggio minore di un romanzo diventa protagonista di quello successivo – è stata per questo paragonata a Dickens, Trollope, Balzac ed Evelyn Waugh. I suoi romanzi, che sono un misto di satira sociale, storie d’amore e omicidi, danno un’acuta descrizione della recente storia inglese e per questo è stata definita “autrice dello stato della nazione”.