Description
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Prima di affrontare questioni di una certa profondità è necessario un momento di riflessione. È inutile sforzarsi di guardare oltre l'orizzonte se non si dispone dei mezzi per farlo. Prima di aggredire, oggettivare, parcellizzare le nostre menti, i meccanismi che le muovono così come quel che ci circonda, cerchiamo di capire dunque quali sono i nostri limiti fisico-conoscitivi.
In questo breve saggio non si troveranno evidenze scientifiche, abbondanza di altisonanti citazioni o dati statistici perché quel che verrà esposto è di una banalità disarmante. Sono infatti le cose semplici a muovere il mondo perché la loro forza sta nell'impossibilità d'essere smentite e nella facilità d'essere trasmesse e condivise.
Nella sua lunga evoluzione l'uomo è stato protagonista di uno sviluppo che non ha uguali tra le specie viventi. Ma al tempo stesso è stato fautore di uno scollamento drammatico tra sé e il contesto nel quale ha trovato terreno fertile per originarsi e progredire. La salute umana, quella delle specie animali, della vegetazione, dell'intero pianeta è stata messa drammaticamente a repentaglio. A ciò si aggiunge l'inquietante solitudine di intelletti chiusi in un individualismo corrotto a egoismo, a logiche di casta e di mestieri, a giochi solipsistici, autoreferenziali e manie di protagonismo. Siamo giunti al paradosso di aver innalzato il singolo a simulacro, quando la singolarità senza chi la possa riconoscere tale non può neanche esistere. Si è perso quindi il contatto con l'altro, col sociale, con l'ambiente e le altre creature, ma anche il polso di sé stessi, la genuinità di alcuni piaceri e le opportunità di socializzazione.
Ma in una situazione così drammatica si concretizza il miraggio di un'epoca di risveglio, di una coscienza critica volta alla riscoperta dell'essenziale e del bello in un proliferare di gesti positivi e propositivi.
Nel testo si prendono dunque in esame le contraddizioni del rapporto tra l'individuo e ciò che è fuori di sé, tra l'artificiosità delle astrazioni che caratterizzano i nostri processi cognitivi e la dipendenza imprescindibile con il contesto nel quale siamo immersi. Di qui si tenterà di riposizionare l'uomo nell'ambiente in una condizione armonica. Il mezzo sarà la scelta di una modalità attiva, una via, un sentiero appunto, che parte dalla singola coscienza per propagarsi senza forzature come un'onda verso sfere più ampie.
Biographical notes
Giornalista professionista, direttore della rivista di vela Bolina, editore, appassionato di viaggi, musica e discipline orientali