Description
Quando l’americano Jacques Futrelle perì a soli trentasette anni nell’affondamento del Titanic, la narrativa gialla perse uno dei suoi talenti più brillanti e singolari. L’apice della sua esigua produzione è rappresentato da questo racconto, che non è intelligente, è geniale. Non a caso, a più di un secolo di distanza, resta uno dei più famosi della storia del giallo, esempio ineguagliato dell’infallibilità del ragionamento logico nello scioglimento di un enigma. Il protagonista è il professor Van Dusen, soprannominato “la Macchina Pensante” per la sua capacità di trattare qualunque problema come un’equazione matematica. Qui è alle prese con una sfida impossibile: evadere da una cella di massima sicurezza usando solo il cervello. Solide sbarre di ferro alla porta e alla finestra, spesse mura di pietra, nessun contatto col mondo esterno, una sorveglianza asfissiante, perquisizioni continue. Com’è possibile che la Macchina Pensante riesca a vincere la sfida? Quando il racconto venne pubblicato a puntate sul Boston American nel 1905, fu ritenuto così straordinario da indurre il giornale a offrire un premio ai lettoti che fossero riusciti a trovare la soluzione.
Biographical notes
Jacques Futrelle (1875-1912), nato in Georgia da una famiglia di discendenze ugonotte, ebbe una vita breve ma movimentata. Giornalista per varie testate (Atlanta Journal, Boston Post, New York Herald, Boston American), direttore, regista e attore teatrale, acquisì la fama nel 1905 con la pubblicazione sul Boston American dei mirabolanti casi del professor Van Dusen. Dedicatosi a tempo pieno alla narrativa, alternò ai racconti imperniati su quel personaggio – raccolti nei due volumi The Thinking Machine (1907) e The Thinking Machine on the Case (1908) – opere di genere diverso, comprese alcune di taglio decisamente romantico. Fra le storie con il professor Van Dusen va senz’altro ricordato Il problema della cella n. 13 (The Problem of Cell 13, 1905), considerato uno dei più grandi racconti gialli di tutti i tempi. La carriera di Futrelle fu troncata nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 quando il Titanic s’inabissò nell’oceano. Lily May Peel (1876-1967), la moglie sopravvissuta al naufragio, ricordò come la morigeratezza nel bere fosse probabilmente costata la vita al marito. La sera prima della partenza i coniugi Futrelle erano rimasti a festeggiare fino a tarda notte insieme a degli amici il compleanno di Jacques. «Se si fosse ubriacato», si rammaricò, «forse la mattina dopo non se la sarebbe sentita di partire. E sarebbe ancora vivo».