Description
Un improvviso intervento chirurgico per una grave malattia cambia il corso dell’intera esistenza di Lorenzo, che decide di abbandonare l’insegnamento universitario per affrontare una questione irrisolta della propria adolescenza. Sullo sfondo, la città di Roma, tra le crepe delle sue rovine, dove uomini e donne producono costantemente tentativi di esodo da una metropoli marcescente e da un «avvenire […] altrettanto irreparabile quanto il rigido ieri» (J.L. Borges, La moneta di ferro, 1976). Il viaggio di Lorenzo attraverso la memoria, i ricordi, gli incontri, gli impegni nella politica e le traversate della città assumerà i contorni di un’opposizione all’oblio e alla morte, un ultimo tentativo di addomesticare lo scorrere del tempo. Un libro tra romanzo e autobiografia che, per usare le parole di Annie Ernaux, costituisce un «legame indissolubile tra collettività e individualità», tra l’Io e il Noi.
Biographical notes
È professore ordinario presso il Dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Università Sapienza di Roma, direttore del consiglio scientifico di numerose riviste italiane e internazionali, e collaboratore de «il manifesto». Tra le sue pubblicazioni: Gli storni e l’urbanista (2001), Un paese ci vuole (2007), Vite periferiche (2012), Recinti urbani (2014, con C. Cellamare, R. De Angelis e M. Ilardi)