Description
Dobbiamo capire che quando abbiamo una malattia noi non diventiamo la nostra malattia
Da quando le hanno diagnosticato un cancro al quarto stadio, all’età di quarantotto anni, Sophie ha indirizzato la sua intelligenza, la sua saggezza, il suo coraggio e la sua tenacia ad allontanare l’orizzonte della morte e a creare ancora vita. Invece di vedere nel cancro il suo nemico, ha cercato un modo di convivervi, ascoltando quel che le malattia le insegnava.
Sophie ha iniziato a scrivere questo libro a dieci mesi dalla diagnosi. Dieci mesi in cui Sophie, di professione Life-Coach, è riuscita a essere una persona, una nuova persona, e non una paziente la cui identità si riduce tutta alla malattia. Oggi ha ancora il cancro, ma non ha più metastasi.
Lo scopo di questo libro, nelle parole di Sophie Sabbage, è quello di aiutare i malati di tumore a trasformare la loro relazione con la malattia. Forse è giunto il momento di chiederci non solo come possiamo curare il tumore che ci ha colpito, ma dobbiamo osare chiederci in che modo il cancro può curare la nostra vita. Vivere la malattia senza farsi sopraffare è molto più di un libro su come affrontare un tumore: è un libro sulla vita e su cosa significhi vivere una buona vita, su come trovare la pace con se stessi, su come prendersi cura di sé senza mai accettare un «no» come risposta. L'autrice rifiuta di sentirsi una vittima e aiuta gli altri a vivere una malattia con forza, significato e autonomia.
Biographical notes
Sophie Sabbage è una scrittrice e conferenziera che lavora nell’ambito dello sviluppo umano e della cultura aziendale fin dal 1994. Da quando le è stato diagnosticato un tumore, ha messo tutte le sue capacità professionali al servizio della sua nuova vita. Appassionata lettrice, si è laureata in letteratura inglese e in psicologia prima di occuparsi di risorse umane, del cambiamento e della leadership in ambito aziendale e privato. Il suo passaporto e il certificato elettorale sono i suoi beni più preziosi. Felicemente sposata con John Sabbage è la madre orgogliosa di sua figlia Gabriella.