Description
Fino agli anni Cinquanta l’Italia era il secondo produttore mondiale di canapa industriale, dietro solo all’Unione Sovietica. Oltre centomila ettari di terreni coltivati per un prodotto che veniva utilizzato quasi esclusivamente per fini tessili. Era una grandissima risorsa per il Paese, ma la sua coltivazione è stata vietata a seguito delle forti pressioni dell’industria farmaceutica e della politica internazionale. Oggi un nutrito gruppo di deputati e senatori ha presentato una proposta di legge per far sì che torni legale. Questo libro analizza i pro e i contro di un’eventuale legalizzazione e, comparando la proposta italiana con la legislazione internazionale in materia, soprattutto quella dei Paesi che hanno già compiuto questo passo, tenta di rispondere alle domande fondamentali che da sempre animano il dibattito sul tema: chi ha guadagnato da questo lungo divieto? Quanto gettito fiscale deriverebbe dalla legalizzazione? Qual è la legislazione vigente sull’uso della cannabis terapeutica, e quale invece sarebbe auspicabile? Quali sono state finora le esperienze di legalizzazione e cosa hanno prodotto?
«Se fino agli anni Cinquanta parlare
di canapa significava parlare di sviluppo economico, soprattutto in chiave tessile, oggi le cose non sono cambiate.
Cambia solo il modo in cui questo
sviluppo è declinato. Non più un impulso agricolo per lo sviluppo industriale, quanto una presa di posizione verso quella criminalità organizzata che
proprio dal mercato nero della droga trae i suoi principali guadagni.»
Biographical notes
LUIGI MASTRODONATO (Como, 1990). Laureato in Scienze Politiche, scrive per «Vice News», «Rivista Studio» e «Politico».