Description
Quando suo padre entra in coma, Sonya, giovane fotografa di origini indiane, torna con riluttanza dalla famiglia che aveva abbandonato anni prima. Nel frattempo Sonya ha vissuto libera da ogni legame, mentre la sorella maggiore, Marin, si è costruita con tenacia e determinazione la brillante carriera che ha caparbiamente voluto; Trisha, la preferita delle tre figlie, conduce un’esistenza perfetta, quella cui si è sempre sentita destinata. Ma quando le tre donne si riavvicinano, la corazza sotto cui hanno rinchiuso il loro terribile passato cede alla marea della memoria.
Mentre l’uomo si aggrava, riemerge una storia famigliare di razzismo subìto e violenze domestiche, e l’intera famiglia si ritrova a combattere con i demoni e i segreti del proprio passato, incerta se sperare la morte o la sopravvivenza del padre.
Alla fine, solo percorrendo insieme il sentiero impervio e liberatorio della verità, le tre donne giungeranno alla scelta più alta, quella fra accettazione e oblio.
Dopo un servizio per il New York Times passai un po’ di tempo nei loro archivi, spulciando vecchie fotografie. Quelle immagini offrivano l’unica finestra sulla vita di un’altra generazione. Guardavo quei volti, le loro espressioni rivelavano ben poco delle loro lotte, delle speranze, delle delusioni. Fissavano l’obiettivo e lasciavano trapelare solo ciò che volevano mostrare.
Guardando la mia famiglia mi domando se non facciamo forse così anche noi. Ognuno lascia vedere solo quello che vuole. Siamo gelide come statue dentro una palla di vetro. Qualunque cosa accada, teniamo duro, anche quando dentro siamo a pezzi. Ma quand’è che abbiamo deciso di tenerci nascosti i nostri segreti? Quando si è spezzata irrimediabilmente la catena che ci teneva unite?
Biographical notes
Sejal Badani, ex avvocato, ha lasciato la professione per dedicarsi alla scrittura, conseguendo due borse di studio in scrittura presso la ABC/Disney e la CBS.
Il suo sito è www.sejalbadani.com