Description
Il più grande poeta moderno che abbia cantato il vino, la sua gioia e la sua disperazione, è sicuramente Charles Baudelaire.
Celebri sono i suoi cinque poemi contenuti nei Fiori del male, e raccolti nella sezione intitolata Le Vin. Cinque capolavori lirici, in cui l’eterno conflitto dell’anima baudelairiana fra amore per la vita e desiderio di annullamento trova nell’ebbrezza del vino la sua più pura e fulminante metafora.
Baudelaire scrisse del vino – e dell’hashish – nell’altro suo capolavoro, I Paradisi Artificiali. Du Vin et du Haschisch si intitola il suo scandaloso saggio, che assegna al vino la qualità di esaltare la volontà, “l’organo più prezioso” di un Artista.
Wingsbert House presenta questi due celebri testi, immancabili in una biblioteca di vino e letteratura, offrendo al lettore italiano una preziosa novità. Due traduzioni d’epoca, ma ancora modernissime,
firmate da altrettanti letterati del Novecento italiano che meriterebbero di essere meglio conosciuti.
Biographical notes
Charles Baudelaire (Parigi 1821 - ivi 1867) è ritenuto l'iniziatore di un nuovo corso poetico, e la sua opera viene collocata fra le più alte espressioni della poesia di tutti i tempi e paesi. Autore di un unico ma fondamentale libro di poesie, "Fleurs du Mal" (1857), la sua grande originalità non fu interamente compresa dai suoi contemporanei, ma esercitò subito un'influenza notevolissima sul Parnasse, sulla scuola simbolista, su Verlaine, su Mallarmé, su Rimbaud, e su tutta la successiva poesia francese ed europea, fino all'età contemporanea.