Hanno ucciso Charlie Hebdo

Il terrorismo e la resa dell'Occidente: la libertà di espressione è finita
Publisher:
Year:
2015
ISBN:
9788867084845
DRM:
Adobe

€10.99

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Description

7 gennaio 2015: un commando di terroristi islamici fa irruzione nella redazione parigina di «Charlie Hebdo» e uccide otto fra giornalisti e vignettisti. 13 novembre 2015: un commando di kamikaze fa strage nei locali notturni della capitale francese, causando 129 morti. Perché Parigi? Perché è la città delle vignette su Maometto e di "Soumission" di Michel Houellebecq. La grande manifestazione «Je suis Charlie» dell'11 gennaio 2015 è stata una dimostrazione di solidarietà che ha impressionato tutti e però ha anche trasmesso un'impressione fuorviante. Come se da una parte ci fosse il mondo libero unito nel sostegno alla libertà di espressione, e dall'altra una manciata di estremisti islamici che si oppone alla libertà e a «tutto ciò che ci è più caro». Ben presto è apparso chiaro che la minaccia alla libertà non veniva soltanto dai barbari alle porte, ma anche dall'interno della stessa cittadella della civiltà. I giornalisti di «Charlie» erano stati abbandonati, demonizzati, messi sotto scorta e infine processati in quella capitale dei valori europei che è Parigi. Gran parte del giornalismo e della letteratura in Europa non è mai stato «Charlie». Questo libro ripercorre per la prima volta la «guerra dei trent'anni» sulla libertà di espressione e l'islam. Una guerra iniziata con "I versi satanici" di Salman Rushdie, proseguita con l'affaire delle vignette in Danimarca e culminata nel massacro a «Charlie Hebdo». Le vittime sono state vignettisti, giornalisti, scrittori, artisti, traduttori, sceneggiatori, giornali, case editrici, musei e anche un papa, Benedetto XVI. Nessuno oggi oserebbe riscrivere "I versi satanici" e, se anche lo facesse, nessun editore oserebbe pubblicarli, così come il film di Theo van Gogh "Submission" è sparito in fretta dalle sale cinematografiche. Nella clandestinità e nell'assassinio dei giornalisti di «Charlie Hebdo» è morta un po' della libertà che tutti noi avevamo di pensare, di leggere, di scrivere. Parigi, la città delle luci, oggi è un po' più buia.


Note biografiche

Giulio Meotti, laureato in filosofia all'Università di Firenze, è un giornalista del quotidiano «Il Foglio», dove ha cominciato a scrivere nel 2003. Per Lindau è autore, tra l'altro, di "Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele", tradotto in più lingue e definito dal presidente di Israele, Reuven Rivlin, «un'opera impressionante sui molti atti di terrorismo contro i cittadini di Israele».


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