Description
Gli autori di questa ricerca, finanziata dal MIUR nel quadro di un'intensa attenzione rivolta al paesaggio dalla comunità scientifica, hanno voluto affrontare uno dei più centrali e dibattuti temi posto in evidenza dalla Convenzione Europea del Paesaggio: la necessità che l'attenzione paesaggistica non sia riservata, com'è accaduto fino ad oggi, solo alle aree di particolare valore e interesse, ma venga estesa anche ai "paesaggi della vita quotidiana e ai paesaggi degradati". La ricerca si pone quindi l'obiettivo di individuare ed analizzare, quelle situazioni, sempre più diffuse nei contesti urbani, periurbani, industriali e rurali delle varie regioni italiane, che sono l'esito negativo di usi impropri, spreco delle risorse naturali, abnorme produzione di scarti, proliferazione di spazi che denunciano un'assenza di "progettualità paesaggistica" e che si trovano spesso, per effetto dei processi espansivi della città e della rapida, anonima e spesso conflittuale trasformazione del territorio, a diretto contatto con i luoghi della vita quotidiana delle popolazioni. Con l'espressione"paesaggi del rifiuto" ci si è voluti riferire a quelle numerose situazioni che hanno generato dismissioni, abbandoni, sfruttamenti abnormi delle risorse e degrado della qualità ambientale, disgregazione delle strutture territoriali, processi di marginalizzazione e di rifiuto sociale, perdita di identità dei paesaggi storici,mancato soddisfacimento delle mutate esigenze sociali. Si tratta di fenomeni estesi e diffusi, che coinvolgono sovente spazi strategici, della città e del territorio, dove è possibile avviare processi di rigenerazione ecologica, di promozione di attività per il tempo libero, di miglioramento delle qualità percettive, per una migliore qualità della vita La ricerca individua e definisce metodologie di analisi e ipotesi progettuali innovative, che, superando la nozione di "risarcimento" e "restauro" del paesaggio e le operazioni di sola "mitigazione ambientale", propongono progetti di paesaggio, fondati sulla capacità di stabilire nuove relazioni fra elementi di varia natura, materiali e immateriali, piuttosto che fra oggetti definiti in sé, ponendo l'accento sulle risorse da recuperare, sulle dinamiche del mutamento da interpretare e sulle competenze disciplinari da coinvolgere,volgendo l'attenzione ai "processi" anziché ai singoli oggetti, e analizzando i rapporti con il "contesto", legante indispensabile tra le varie azioni di progettazione paesistica.
Il volume è a cura di Annalisa Calcagno Maniglio.