il Nuovo Processo del Lavoro

Le modifiche alla normativa processuale del lavoro e le nuove modalità di conciliazione ed arbitrato introdotte dal Collegato Lavoro (L. 4 novembre 2010, n. 183)
Autore:
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Anno:
2011
ISBN:
9788824444033
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All'indomani di un travagliato iter legislativo è divenuta finalmente legge l'auspicata riforma del rito speciale del lavoro. In effetti, dopo le sostanziali modifiche introdotte nel rito ordinario dalla L. 18 giugno 2009, n. 69, l'esigenza di riformare anche la normativa processuale del lavoro, a fronte di persistenti disfunzioni e ritardi del sistema, era ormai improcrastinabile. Il cd. collegato lavoro, approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 19 ottobre 2010, nel più ampio quadro di un riassetto normativo che abbraccia la tutela previdenziale del lavoro usurante, la lotta al lavoro sommerso, le procedure di reclutamento e mobilità del personale delle pubbliche amministrazioni e la disciplina dei licenziamenti individuali, interviene sul terreno degli strumenti deflattivi (conciliazione e arbitrato). Allo stesso tempo si agisce sui poteri del giudice del lavoro e si rafforza il ruolo degli organismi di certificazione già previsti dal D.Lgs. 276/2003. In più si innova la disciplina dei licenziamenti individuali. In particolare, il tentativo di conciliazione — imposto dalla precedente normativa come obbligatorio e dunque come condizione di procedibilità della domanda giudiziale — diviene nuovamente facoltativo, offrendo così alle parti la possibilità di adire direttamente il giudice. L'auspicio è che uno strumento finora adoperato per manovre dilatorie e defatigatorie possa di fatto spiegare effetti benefici sul sistema della giustizia lavoristica. A tal fine concorre anche l'istituto dell'arbitrato cui, secondo le nuove disposizioni, le parti potranno ricorrere in qualunque fase del tentativo di conciliazione (o al suo termine nel caso di mancato raggiungimento di un'intesa), affidando allo stesso organo di conciliazione il mandato a risolvere in via arbitrale la controversia. Inoltre, si prevede che arbitrato e conciliazione possano svolgersi presso le sedi e con le modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative, nonché in via irrituale presso un collegio designato con la partecipazione delle stesse parti. Insomma, il ruolo che questa riforma assegna alle parti è determinante, come è evidente dal riconoscimento, alle stesse, della facoltà di devolvere ad arbitri, mediante clausola compromissoria, eventuali controversie nascenti dal rapporto di lavoro (ad eccezione di quelle relative alla risoluzione del contratto di lavoro). Un forte richiamo all'effettività della tutela giurisdizionale era pervenuto al nostro Paese dall'Unione europea e in particolare dalla Corte europea di Strasburgo per violazione dell'art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Sicché era giunto il momento di porre rimedio ad una situazione di inefficienza non più tollerabile. Vedremo se la nuova ricetta sarà quella giusta.



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