Description
Spesso liquidati come manifestazioni patologiche, gli stati modificati di coscienza sono diventati nel tempo, oggetto di rigorosi studi scientifici. Georges Lapassade fu tra i primi, negli anni Settanta, a porne le basi teoriche, proprio con questo saggio, intro-ducendo la transe come oggetto specifico di ricerche etnologiche. Uno studio, quello di Lapassade, quanto mai attuale ora che la transe emerge anche nella nostra civiltà, di solito in esperienze liminari di uscita “fuori” di sé, o “al fondo” di se stes-si, con il moltiplicarsi di tentativi di parte-cipazione diretta con il “sacro”, di medi-tazione, di comunicazione con l’universale tramite le droghe psichedeliche, la musica, le tecniche corporee orientali e, talvolta, im-mersioni nell’irrazionale. Per analizzare e capire la transe, sosteneva e sostiene Lapassade, bisogna interessarsi re-almente a ciò che accade in altre culture, ritrovando dispositivi, procedure iniziatiche e tecniche nella prospettiva di una ripresa creativa e consapevole delle proprie risorse vitali. La prima parte del libro descrive la ge-nealogia delle varie figure della transe, dalle società primitive fino alle nuove forme di transe metropolitane, passando attraverso i culti di Dioniso, il vodu, il sabba del Medio-evo. Nella seconda parte, la transe investe la psicosociologia dei gruppi e la psicoterapia rituale. Infine, la terza parte presenta gli aspetti principali di un’antropologia della transe..