Description
Oggi più che mai il nostro dibattito pubblico sembra ostaggio di intemperanze assortite, che oscurano come violente macchie di colore il disegno argomentativo di fondo. Ma se anche fosse meno sguaiato, sarebbe pur sempre teatro di uno scontro tra discorsi che vogliono persuadere, dove gli errori di ragionamento tendono insidiosi agguati, sviando sia chi vi incappa sia i destinatari. Con gli strumenti dell'analisi logico-pragmatica Paola Cantù orchestra una irresistibile «caccia alle fallacie» a cui non scampa nessuno, giornalisti, politici, comici, professori, opinionisti. Non per il gusto di cogliere in fallo personaggi di spicco, o allo scopo di prendere partito per questa o quella tesi; piuttosto per addestrarci a individuare il punto di cedimento nascosto di qualsiasi argomentazione, comprese le nostre. Tutti ricorriamo infatti, in modo inconsapevole o strategico, a generalizzazioni indebite, premesse ambigue, false analogie, paradossi: vere e proprie violazioni delle procedure discorsive. Saperlo è il primo passo verso un uso responsabile dei messaggi comunicativi. Perché l'antica consuetudine dei filosofi di chiedere ragioni - buone ragioni - nelle democrazie mature deve diventare prerogativa di ogni cittadino.
Biographical notes
Paola Cantù svolge attività di ricerca presso l’Université de Provence di Marsiglia, dove partecipa a un progetto internazionale di logica e filosofia della matematica. Tiene una rubrica di logica applicata sulla rivista «Diogene. Filosofare oggi». Tra i suoi saggi: Giuseppe Veronese e i fondamenti della geometria (1999), Teorie dell’argomentazione. Un’introduzione alle logiche del dialogo (con Italo Testa, 2006). Ha curato, con altri, La svolta argomentativa. 50 anni dopo Perelman e Toulmin (2009) e Logic and Pragmatism. Selected Essays by Giovanni Vailati (2010).