Le parole non vivono in un mondo a parte, ma nella storia e nell’uso dei parlanti. La storia delle parole perciò si intreccia con la vita e la cultura di chi le usa e non si esaurisce nell’indicazione della sola etimologia. Attraverso le vicende del lessico si illuminano aspetti della nostra storia, con studi su usi, nozioni e oggetti che rientrano tra le abitudini quotidiane. Ciò vale sia per parole poco note, come coviglia (‘tipo di semifreddo’) o gafio (‘pianerottolo esterno’, ‘terrazza’ o ‘arco’), sia per forme che sono state dimenticate nel corso del tempo, dopo aver conosciuto momenti di gloria legati a mode passeggere, per esempio nel campo della gastronomia; ma vale anche per voci che conoscono una fortuna senza confini come ciao (che circola da tempo anche fuori d’Italia) o sono radicate, come inconscio, nella cultura contemporanea. Le indagini sulle parole e sulla loro storia permettono di modificare lentamente nel tempo anche il patrimonio di notizie presenti nei dizionari, opere sempre aperte e, come la storia, in continuo movimento.