Description
Nei lunghi anni dell’esilio durante la dittatura di Primo de Rivera (1923-1930), lontano dalla Spagna che ama, e le cui sorti lo preoccupano, lo scrittore alterna l’impegno civile di denuncia alla contemplazione della realtà dell’essere umano, in rapporto al fluire immobile del tempo e della natura. È questa la dualità che emerge nei centotré sonetti di De Fuerteventura a París, diario intimo di “confino e di esilio” in cui l’invettiva politica si accompagna alle emozioni della scoperta del paesaggio di Fuerteventura; e dove l’autore (nell’ansia di non porre alla sua ricerca poetica una parola fine troppo simile alla morte) ritorna sui testi come commentatore di se stesso. Ne esce un prosimetro di straordinario livello, a lungo trascurato (anche per ragioni ideologiche), e ora presentato integralmente per la prima volta al lettore italiano in un’edizione accurata del testo spagnolo, e in una traduzione che rende ragione delle grandi escursioni di registro dei testi e della loro espressività estrema. L’ampio studio – per molti aspetti innovativo – e gli apparati informatissimi favoriscono la comprensione piena d’un gioiello della poesia politica e filosofica del XX secolo.