Una close-reading di Herzog (1964) mette in rilievo i motivi per cui il libro è considerato il capolavoro – accanto a Call It Sleep (1934) – della letteratura ebraico-americana. La maestria stilistica dell’autore si accompagna alla sapienza con cui vengono delineati i personaggi. Tra questi Herzog, il protagonista, spicca per la sua capacità di rivisitare episodi cruciali della sua vita, dagli anni dell’infanzia, agli eventi più recenti ivi compreso il divorzio dalla seconda moglie. Gli fa da cornice una schiera di amici-nemici, tutti ebrei e tutti ugualmente prodighi di consigli sul da farsi. La scena si sposta da New York a Vineyard Haven, ancora New York e poi Chicago dove Herzog si precipita con l’intenzione di uccidere i traditori. Ma alla fine, abbandonati i propositi omicidi, interrotta la mania di indirizzare lettere immaginarie a dritta e a manca, torna a rifugiarsi e riflettere nella sua fatiscente casa di campagna. Il testo è costruito su una serie di contrasti, tra i quali emerge quello tra individuo e società, vita solitaria e domestica – una peculiarità della letteratura americana – che viene analizzato nelle sue molteplici configurazioni e riferimenti extratestuali.