Description
«Un romanzo famigliare molto intelligente, irresistibile e scritto con eleganza. »
Nick Hornby
«Uno sguardo attento su un rapporto sempre problematico, quello tra una madre e una figlia adolescente... La scrittura di Francesca Segal è spiritosa, saggia e molto intelligente. Bellissimo. »
«The Guardian»
«Segal coglie con grande sensibilità le difficoltà dell’amore adolescente e non, e in particolare la cecità dei genitori davanti ai difetti macroscopici dei figli. Un romanzo vivace, geniale.»
«The Sunday Times»
«Un ritratto dell’amore materno convincente e pieno di sfumature... leggere questo libro è una gioia sofferta. »
«Independent»
«Il dilemma morale dei protagonisti non potrebbe essere più moderno e Francesca Segal ha un occhio particolare per le bugie che gli innamorati si raccontano... È quasi una tragedia, ma non proprio: Francesca Segal è troppo divertente. »
«The Times»
Julia e James, 46 e 52 anni, si innamorano come due adolescenti. E intanto altri due adolescenti, Nathan (il figlio diciassettenne di James) e Gwen (la figlia sedicenne di Julia) si danno diabolicamente da fare per tendere trappole ai genitori, nel tentativo di mandare all’aria una storia d’amore che li costringe a una coabitazione forzata e odiosa, data la reciproca incontrollabile avversione.
Chiunque abbia familiarità con le dinamiche dell’innamoramento, e non solo adolescente, capirà subito che l’ostilità dei due ragazzi prelude al sentimento opposto: chiunque tranne i due amorevoli e soi disants attenti genitori, che, oltre a sorprendersi della svolta che prendono le cose, non sanno come arginare la tempesta ormonale dei due ragazzi, e soprattutto non ipotizzano la più normale delle conseguenze di numerosi rapporti intimi in poche settimane: sotto il naso dei genitori, ostentatamente e tassativamente avversi alla relazione ma troppo presi dalla loro per far attenzione ai figli. In realtà Julia e James e sono stati sempre molto attenti ai figli, anche troppo. E hanno commesso l’eterno errore di crederli quello che volevano che fossero invece di due «persone» diverse dalle loro legittime aspettative.
Niente di nuovo, se non fosse che davvero Segal riesce a trattare questa materia come se fosse assolutamente originale, e i suoi inquieti personaggi come se fossero la quintessenza della normalità: per tutti, tranne che per se stessi.
L’età ingrata è un romanzo dalle proporzioni perfette. All’esordio, con La cugina americana, l’autrice si era dichiaratamente ispirata a un classico, L’età dell’innocenza, di Edith Wharton. Questa volta la bravissima Segal prende spunto dall’eponimo capolavoro di Henry James, e si cimenta con l’insuperabile Jane Austen, almeno per quanto riguarda l’eleganza della scrittura, la caratterizzazione dei personaggi, anche secondari, e la capacità di trasformare le vicende di una famiglia contemporanea nel quadro di un’epoca. Dimostrando che la sostanza delle dinamiche familiari e amorose non è poi tanto cambiata dal mondo circoscritto della campagna inglese di due secoli fa a quello globalizzato di oggi.
Nick Hornby
«Uno sguardo attento su un rapporto sempre problematico, quello tra una madre e una figlia adolescente... La scrittura di Francesca Segal è spiritosa, saggia e molto intelligente. Bellissimo. »
«The Guardian»
«Segal coglie con grande sensibilità le difficoltà dell’amore adolescente e non, e in particolare la cecità dei genitori davanti ai difetti macroscopici dei figli. Un romanzo vivace, geniale.»
«The Sunday Times»
«Un ritratto dell’amore materno convincente e pieno di sfumature... leggere questo libro è una gioia sofferta. »
«Independent»
«Il dilemma morale dei protagonisti non potrebbe essere più moderno e Francesca Segal ha un occhio particolare per le bugie che gli innamorati si raccontano... È quasi una tragedia, ma non proprio: Francesca Segal è troppo divertente. »
«The Times»
Julia e James, 46 e 52 anni, si innamorano come due adolescenti. E intanto altri due adolescenti, Nathan (il figlio diciassettenne di James) e Gwen (la figlia sedicenne di Julia) si danno diabolicamente da fare per tendere trappole ai genitori, nel tentativo di mandare all’aria una storia d’amore che li costringe a una coabitazione forzata e odiosa, data la reciproca incontrollabile avversione.
Chiunque abbia familiarità con le dinamiche dell’innamoramento, e non solo adolescente, capirà subito che l’ostilità dei due ragazzi prelude al sentimento opposto: chiunque tranne i due amorevoli e soi disants attenti genitori, che, oltre a sorprendersi della svolta che prendono le cose, non sanno come arginare la tempesta ormonale dei due ragazzi, e soprattutto non ipotizzano la più normale delle conseguenze di numerosi rapporti intimi in poche settimane: sotto il naso dei genitori, ostentatamente e tassativamente avversi alla relazione ma troppo presi dalla loro per far attenzione ai figli. In realtà Julia e James e sono stati sempre molto attenti ai figli, anche troppo. E hanno commesso l’eterno errore di crederli quello che volevano che fossero invece di due «persone» diverse dalle loro legittime aspettative.
Niente di nuovo, se non fosse che davvero Segal riesce a trattare questa materia come se fosse assolutamente originale, e i suoi inquieti personaggi come se fossero la quintessenza della normalità: per tutti, tranne che per se stessi.
L’età ingrata è un romanzo dalle proporzioni perfette. All’esordio, con La cugina americana, l’autrice si era dichiaratamente ispirata a un classico, L’età dell’innocenza, di Edith Wharton. Questa volta la bravissima Segal prende spunto dall’eponimo capolavoro di Henry James, e si cimenta con l’insuperabile Jane Austen, almeno per quanto riguarda l’eleganza della scrittura, la caratterizzazione dei personaggi, anche secondari, e la capacità di trasformare le vicende di una famiglia contemporanea nel quadro di un’epoca. Dimostrando che la sostanza delle dinamiche familiari e amorose non è poi tanto cambiata dal mondo circoscritto della campagna inglese di due secoli fa a quello globalizzato di oggi.
Biographical notes
Francesca Segal è diplomata al St Hugh College, Oxford. Giornalista e scrittrice, le sue pubblicazioni sono apparse su «Granta», «Newsweek», «The Guardian», «Financial Times», «Vogue UK» e «Vogue America».
È stata collaboratrice anche per «Tatler», e ha curato la sezione «Debut Fiction column» sull’«Observer». Per Bollati Boringhieri ha pubblicato La cugina americana (2013, ed. tascabile 2014) e L’età ingrata (2017).
È stata collaboratrice anche per «Tatler», e ha curato la sezione «Debut Fiction column» sull’«Observer». Per Bollati Boringhieri ha pubblicato La cugina americana (2013, ed. tascabile 2014) e L’età ingrata (2017).