Description
VINCINTRICE DEL PREMIO STREGA GIOVANI 2016
Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e «difforme» che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l’irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l’individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l’attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo «zingaro» che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge... in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.
Rossana Campo, ancora una volta senza infingimenti e con lo stile dirompente e «difforme» che caratterizza la sua produzione letteraria, ma mettendosi in gioco forse più che in ogni altro suo libro, racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l’irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l’individuo gioviale e irriducibilmente ottimista, ma anche l’attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo «zingaro» che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge... in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.
Biographical notes
ossana Campo è nata a Genova nel 1963 e vive fra Roma e Parigi. Ha esordito nel 1992 col romanzo In principio erano le mutande (da cui il film omonimo di Anna Negri del 1999). Sono seguiti una decina di romanzi, tradotti in molte lingue, che l’hanno consacrata come una delle voci più interessanti della nostra letteratura: ricordiamo Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), L’attore americano (1997), Sono pazza di te (2001), L’uomo che non ho sposato (2003), Duro come l’amore (2005), Più forte di me (2007), Lezioni di arabo (2010), Felice per quello che sei. Confessioni di una buddista emotiva (2012). Per Ponte alle Grazie ha pubblicato Il posto delle donne (2013) e Fare l’amore (2014).