Description
Come vivono i numerari. La caccia alle vocazioni. I documenti “non ufficiali” occultati alla Chiesa. Il violento distacco dalla famiglia. La manipolazione delle coscienze. L’espropriazione dei beni. Il lavoro non retribuito. Questo libro nasce da un forum on-line privato e non accessibile. Qui per più di un anno si sono “incontrati” gli ex numerari italiani. Uomini e donne con grande sensibilità religiosa, in passato rapiti dalla “missione”: fare l’Opus Dei nel mondo. Storie italiane, da Milano a Palermo, da Roma a Bari. Raccontano di un nuovo integralismo che attraversa la nostra società: asili nido, centri sportivi, scuole, residenze universitarie... Tutto “bellissimo” e organizzato grazie alla potenza finanziaria dell’Opera. Piogge di fondi, anche dallo Stato. Così funziona la milizia di Dio voluta da Josemaría Escrivá De Balaguer. Santo?
Biographical notes
Emanuela Provera, milanese, 42 anni, sposata, con una bambina. Lavora come consulente.
All’età di 17 anni conosce l’Opus Dei a Manchester durante una vacanza studio. Nel 1986 a 19 anni e mezzo chiede l’ammissione come numeraria mentre viveva come studentessa fuori sede presso la Residenza Universitaria Viscontea, un’elegante sede dell’Opus Dei, femminile, nel cuore di Milano, a due passi da Piazza Duomo. La residenza si apriva in quell’anno scolastico e lei fu la prima studentessa a iscriversi. Pochi anni fa fu costituita l’Associazione delle ex-residenti, Emanuela non è citata, né compare nelle foto delle iscritte. Nel 1988 va a vivere stabilmente in un Centro della Prelatura per sole numerarie, a Milano (Residenza Universitaria Torriana). Dopo due anni entra a far parte del Consiglio Locale del Tandem Club, centro della Prelatura a Milano, frequentato prevalentemente da giovani studentesse. Mentre svolge incarichi di governo all’interno della Prelatura, contemporaneamente conclude gli studi universitari. Inizia a collaborare con uno studio legale ma deve interrompere il lavoro perché nel 1992 si trasferisce a Verona per entrare nella direzione della Residenza Universitaria Clivia (Fondazione RUI), dove si occupa prevalentemente di animare un Centro culturale rivolto a ragazze giovani da avvicinare all’Opus Dei. Durante la permanenza a Verona, nel 1993, le viene concessa la «fedeltà», l’incorporazione definitiva nell’Opera. Nel 1998 chiede di essere esonerata dall’incarico di governo, nel 2000 riceve la dispensa dal Prelato che la libera dal vincolo contratto con l’istituzione. Durante tutto il periodo di permanenza nell’Opus Dei collabora con la Fondazione Rui in attività di coaching e organizzazione di eventi oltre che di formazione delle persone appartenenti all’istituzione.
Nel 2009 ha pubblicato con Chiarelettere il libro "Dentro l’Opus Dei".