Description
Dalle autrici del blog del Corriere.it "La 27ORA", il libro-denuncia sugli abusi e le violenze a cui moltissime donne sono sottoposte nel nostro paese.
Sono troppe le donne uccise in Italia dal compagno o ex compagno. Numeri che raccontano un’emergenza nazionale. Anche perché gli omicidi, spesso, sono l’ultimo atto di anni di abusi, vessazioni, maltrattamenti. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a "pentimenti" del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade "qualcosa" per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua "chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono "no", sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli.
Biographical notes
La 27ORA è un blog curato da un gruppo di giornaliste del «Corriere della Sera». Il nome nasce da uno studio secondo il quale la giornata delle donne in Italia dura 27 ore. Incentrato sui temi del femminile nelle loro varie declinazioni, il blog è un centro di produzione di idee a cui partecipano persone diverse per generazione, interessi, ruolo nel giornale. Una eterogeneità che permette di avere più punti di vista. Al centro del metodo di lavoro del gruppo c’è infatti il concetto di “inchiesta condivisa” intesa come ricerca collettiva di espressione alternativa e di produzione di pensiero. Le letture dei problemi sociali coincidono con lo spirito di un gruppo che sperimenta strade giornalistiche anomale, vivendo comunque in un grande giornale tradizionale, simile nella sua struttura alla società.