Description
Gli scritti del marchese De Sade sono divenuti terreno di riflessione e ricerca per psicoanalisti e semiologi, oltre che i prototipi di un genere di letteratura licenziosamente maliziosa. Eppure le pagine di De Sade recano un'impronta moralista, cioè di colui che riconosce come proprio essenziale nemico quell'ipocrisia che in ogni epoca caratterizza, con i suoi molteplici travestimenti, la vita degli individui e delle società. In questi brevi racconti ciò è evidente ed ancora più godibile per quel corredo di virtù che caratterizzano le pagine più felici e attuali del nostro scrittore: la leggerezza, l'irriverenza, la corrosiva ironia.
Biographical notes
Donatien-Alphonse-François de Sade nacque a Parigi nel 1740. La sua vita fu povera di fatti, se si eccettuano i ripetuti processi (regolarmente conclusi con una condanna per immoralità o per «delitti» anche peggiori) e i lunghi periodi di detenzione che li seguirono. Ebbe un ruolo di qualche rilievo durante il periodo rivoluzionario e per poco evitò la ghigliottina. Terminò i suoi giorni, nel 1814, nell’ospedale dei pazzi di Charenton. Tra le sue opere "Justine, o i guai della virtù", "La filosofia nel boudoir", "Le 120 giornate di Sodoma", "I crimini dell’amore".