In quartine di endecasillabi – come in “Duemila anni di storia italiana” – Luigi Preti espone la propria visione del mondo, del nostro Pianeta, dell’Uomo e della sua evoluzione nel corso dei millenni, nonché delle scoperte realizzate per migliorare le condizioni umane. Il primo e gli ultimi due capitoli rappresentano in sostanza la personale filosofia dell’Autore. Il secondo, il terzo, il quarto, il quinto e il sesto capitolo sono di interpretazione storica. Il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo capitolo sono la cronaca, in versi, delle scoperte e delle invenzioni più significative per l’evoluzione della società. Luigi Preti, nato a Ferrara il 23 ottobre 1914, eletto deputato alla Costituente, ha rappresentato per oltre 40 anni il PSDI in Parlamento e ricoperto più volte la carica di Ministro. È stato Presidente del PSDI ed oggi presiede attivamente il Partito Socialdemocratico. Fra i suoi libri ricordiamo: “Le lotte agrarie nella Valle Padana” (1955), “Giovinezza, Giovinezza” (1964), “Impero fascista, africani ed ebrei” (1968, di prossima ristampa), “Il compromesso storico” (1975), “La sfida tra democrazia e autoritarismo” (1980), “Giolitti, i riformisti e gli altri” (1985), “Il Pianeta Terra in pericolo” (1989), “Romanzo del 18 aprile” (1992), “L’Italia nella tempesta” (1993), “E sempre viva l’Italia…” (1997), “Gli squilibri del 2000” (1998), “La crisi della giustizia in Italia” (2000), “Duemila anni di storia italiana in quartine” (2002).