Description
Caterina da Siena, Giovanna d'Arco, Elisabetta d'Inghilterra, Caterina de' Medici, Cristina di Svezia, Margaret Thatcher, Benazir Bhutto: nei corridoi del potere come nei templi della santità e dell'eroismo non mancano le grandi figure femminili. Eppure sono in netta minoranza rispetto agli uomini. Perché? Si tratta di un'omissione della storia o le 'grandi donne' sono davvero così poche? Dietro l'apparente complementarietà che assegna tradizionalmente agli uomini la sfera del pubblico e alle donne quella del privato si nasconde una semplice divisione dei ruoli o piuttosto il testardo rifiuto di riconoscere loro le capacità necessarie alla direzione della cosa pubblica? Il potere politico non è che una delle forme del potere. Le donne ne hanno altri, alcuni caratterizzati nella tradizione come occulti, notturni, circondati da un'aura di maleficio. Perché ovunque, democrazie occidentali incluse, le donne hanno incontrato enormi difficoltà per ottenere pari diritti politici rispetto agli uomini, dal diritto di voto fino alla possibilità di candidarsi e venire elette? Qual è la situazione, oggi? Le donne hanno saputo rivendicare e ottenere l'accesso al potere svincolandosi dalla discriminazione di genere? E qual è la situazione in Europa, dove l'idea dell'uguaglianza fra i sessi è nata e dove ha tanto lungamente stentato a tradursi in realtà?
Biographical notes
Michelle Perrot è un maestro riconosciuto della storiografia contemporanea. È ordinario all'Università Paris 7-Diderot