Description
La questione della traduzione può riguardare testi “semplici” o testi “complessi”. Tale distinzione corrisponde a quella proposta da Michail Bachtin tra “generi primari” e “generi secondari”: i “testi semplici” sono quelli dei generi primari, cioè dei generi di discorso che non fanno parte della letteratura; i “testi complessi” sono invece quelli dei generi letterari. Sono i testi dei generi secondari e “complessi” a gettare luce, per ciò che riguarda tutti i problemi di semiotica del testo, ivi compreso quello della traduzione, sui testi primari o “semplici”, e non viceversa. Se in questo studio, dunque, dopo aver considerato concetti di ordine semiotico-linguistico basilari nella teoria e nella pratica della traduzione, si focalizza l’attenzione sulla traduzione letteraria, ovvero sulla questione della traduzione dei testi “complessi”, o “secondari”, l’intenzione è anche quella di dare un contributo al problema della traduzione dei testi non letterari, “semplici”, “primari”.
L’opportunità di impiegare come modello del testo, nella riflessione sulla pratica della traduzione, il concetto di “ipertesto” tratto dall’informatica viene di conseguenza. Una metodica dell’ipertesto, in quanto privilegia il testo come lettura attiva, come lettura-riscrittura, ben si presta alla riflessione metodologica sulla teoria e sulla pratica della traduzione costruita a partire da quei testi complessi che sono i testi letterari.