Description
Da diverso tempo il futuro si è guastato e non gode affatto di buona salute: il carattere rassicurante del domani, la promessa di emancipazione, la perfettibilità che deriva da esperienza, relazione e conoscenza hanno perso molto del loro fascino. La possibilità stessa di un’alterità spazio-temporale pare sbiadita, inesorabilmente soffocata da socialismi deludenti e truci, dall’ineluttabilità della mega-macchina capitalista, dall’ansia generalizzata di un pianeta in crisi da clima alterato e scarsa ossigenazione cerebrale. Si può parlare del domani come di quanto accadrà successivamente al presente in cui siamo immersi. Oppure se ne può parlare come di un set di opzioni, se non plausibili, a tutti gli effetti ancora possibili e desiderabili. In quest’ottica Domani urbani non si occupa tanto di futuro quanto di futuribile.
La nostra ipotesi di lavoro è che il momento sia propizio per riprendere la sfida immaginativa e con essa la prassi di un futuro incredibile e conviviale, incredibile perché conviviale.
Interventi di: Askapen, Asantewaa Boykin, Emanuele Braga, Carlotta Cossutta, Håkan Geijer, Roberto Paura, Andrea Perin, Stefano Portelli, Amanda Priebe, Daniele (dan) Salvini, Giuliano Spagnul, Dino Taddei, Annina Torre.
Biographical notes
Giulio D’Errico storico e ricercatore indipendente, ha conseguito il dottorato in Galles e si occupa di movimenti sociali e flussi migratori. Vive ad Atene e collabora con diversi progetti al margine tra attivismo e volontariato. Scrive per il bollettino sulle migrazioni in Europa “Are You Syrious?” e per “A-Rivista Anarchica”.
Alberto “Abo” Di Monte agitatore sociale e geografo, ha pubblicato diversi libri con Agenzia X e Ugo Mursia Editore. Dal 2012 ha contribuito alla rifondazione dell’Associazione Proletari Escursionisti. Articoli, podcast e altro su amonte.noblogs.org.