Description
Che mondo di meraviglie gli era stato creato dal progresso. Anche se quando – fric-frac-swisc-swosc – si metteva in moto tutto quel bailamme automatizzato di scopa-lava-rammenda-stira-spruzza non gli piaceva molto essere lì. Però intanto la vita era diventata una specie di sogno.
Scrive Mario Biondi nella Premessa ai racconti: «Che la vita possa essere una sorta di sogno non l’ho certamente scoperto io, ma quanto più mi inoltro nella mia, tanto più fatico a distinguerla dai sogni. Mi scopro sempre più spesso a chiedermi: quella vicenda l’ho davvero vissuta o l’ho soltanto sognata? E quel luogo? Quando mai ci sono stato? Eppure è lì davanti alla mia mente, in tutti i minimi particolari. “Nel nostro cervello ci sono ricordi di fatti che in realtà non abbiamo mai vissuto”. È una frase che ho visto scritta su un muro tanti anni fa: sembrava fatta apposta per le storie che andavo via via raccontando. Se non li abbiamo vissuti nella realtà, quei fatti, come possiamo ricordarceli? Oppure il sogno è un’altra faccia della realtà? O forse il sogno è una realtà che viviamo in parallelo alla realtà concreta della vita?» Ecco il filo conduttore e il senso dei racconti qui raccolti.
Biographical notes
MARIO BIONDI (Milano, 1939), poeta, narratore, critico letterario e traduttore, ha pubblicato una ventina di libri con diversi editori, tra i quali Rizzoli (cinque) e Longanesi (cinque). Per il romanzo Gli occhi di una donna gli è stato assegnato il Premio SuperCampiello nel 1985. Ha lavorato per oltre sedici anni in case editrici e poi ha continuato l’attività come libero consulente. Tra i settantadue libri che ha tradotto dall’angloamericano se ne annoverano diversi di quattro Premi Nobel (Singer, Soyinka, Golding e Pamuk).