Description
Trattare l’infanzia implica l’assunzione della sua dimensione culturale, mutevole con il variare delle coordinate geografiche e cronologiche; e comporta anche il riconoscimento della sua connaturata fragilità biologica, che si traduce in marginalità sociale, storica e storiografica. Il volume intende individuare aree di intersezione e contiguità, come anche elementi di rottura, nel passaggio fra diverse epoche, società, mentalità, religioni, e fra diversi “spazi” non solo geografici.
La riflessione plurale cerca di cogliere la sfida che le scienze umanistiche lanciano a chi le coltiva: possono i saperi umanistici contribuire non solo alla comprensione ma anche alla gestione di questioni urgenti delle società contemporanee, come quelle generate dall’incontro fra culture e dal divario sempre più sensibile fra chi ha voce nei dibattiti pubblici (non solo scientifici) e chi non ne ha, e storicamente non ne ha mai avuta, come l’infanzia?
Il tema dell’infanzia è declinato a partire dalla parola chiave “spazio”: lo “spazio” compare nel titolo del volume e in quelli di tutti i contributi, e può considerarsi una sorta di assunto metodologico. Lo spazio va, infatti, inteso come luogo metaforico, cioè come contenitore misurabile in termini di importanza, attenzione, cura, e interesse riservati all’infanzia nei diversi ambiti indagati.
La percezione di una labilità di lunghissima durata e l’esigenza di uno “spazio” specificamente e significativamente connotato, necessario anche come strumento cognitivo e interpretativo, accomunano la prospettiva di tutti i saggi raccolti in questo volume.
Biographical notes
Rossana Barcellona insegna Cristianesimo e culture del Mediterraneo e Chiese religioni e multiculturalismo all’Università di Catania. Principali filoni di ricerca: storia religiosa, sociale e istituzionale dell’Occidente cristiano (secoli II-VII); clero e sessualità; donne e religioni; storia dell’infanzia e cristianesimo; religioni e cinema; religioni e mediazione culturale. Fra le pubblicazioni: Fausto di Riez interprete del suo tempo. Un vescovo tardoantico dentro la crisi dell’impero (2006); Una società allo specchio. La Gallia tardoantica nei suoi concili (2012).
Teresa Sardella insegna Storia del Cristianesimo e Cristianesimo e Religioni presso l’Università di Catania. Studia temi storico-religiosi di carattere istituzionale (papato, diritto) e culturale anche in chiave antropologica (demonologia, magia, culto dei santi, agiografia siciliana). Tra le sue pubblicazioni Società Chiesa e Stato nell’età di Teoderico (1996); l’edizione italiana de I canoni dei concili della chiesa antica, con concili romani e decretali papali dei primi secoli cristiani (2008); L’anima e il corpo dei bambini. Ambigui percorsi di cristianizzazione (III-V secolo) (2017); Definire un’identità antropologica liminale (Aug. De peccatorum meritis) (2019).
Autori Vari