Description
L’idea dell’uguaglianza radicale fra gli esseri umani è antica come la nostra stessa civiltà, e non morirà mai. Ce lo ricorda lo storico Luciano Canfora, nella Prefazione a questo libro. Se è vero che del comunismo – inteso non come sistema politico ma come idealità a cui sacrificare tutte le proprie energie e la vita stessa – c’è ancora tanta nostalgia in giro, chi meglio di Vauro Senesi in arte Vauro può spiegarcene le ragioni? Lui che è ormai lo “straccio rosso” per eccellenza, bersaglio preferito dagli anticomunisti di tutte le latitudini, e che non fa niente per evitarne gli strali, anzi.
L’identità di sinistra è il tema attorno al quale ruota questo serrato e informale dialogo con Francesco Aliberti, condotto con la libertà di essere politicamente scorretti. Vauro ne approfitta per raccontarci anche della sua vita, avventurosa, passionale e unica, di cosa significasse avere un sogno, un’utopia, una speranza.
Poi ci sono i nodi dell’attualità. I migranti; i lavoratori e il valore stesso del lavoro oggi; il divario crescente fra ricchezza e povertà; il rapporto con la religione e le religioni, così difficile per chi fa satira tanto da costarti la vita, a volte. Al di là della nostalgia per luminose, passate stagioni, si sente aria di slancio, di speranza. Lo ribadisce lo stesso Vauro, nella chiusa del libro: «Vorrei dedicare queste nostre parole a chi è curioso, a chi ancora resiste».