Description
Gino Corioni non è più tra noi. Aveva appena vistato l'ultimo capitolo di questa manciata di coriandoli di carta e inchiostro, che da malato gli avevano strappato più di un sorriso durante i nostri lunghi anni di incontri. I dati biografici dicono: Castegnato, 9 giugno 1937 - Brescia, 8 marzo 2016. Il resto si trova qui dentro. Brilla nel suo racconto l'idea di lavoro, che ha resuscitato l'Italia negli anni Cinquanta, e vi si spande l'epopea della sua avventura sportiva, dove ha dilapidato per passione i profitti del suo genio che ha dotato il nostro popolo dei sedili da water: una conquista di civiltà. Chi leggerà queste pagine è pregato di lasciarsi bagnare dall'umanità e dagli insegnamenti di quest'uomo. E di non far caso a qualche ripetizione, o aggiornamento in corso d'opera. Non abbiamo potuto riprendere insieme il lavoro. È stato chiamato altrove, dice chi ci crede – e lui ci credeva – lassù. Sono sicuro che Gino, anche se non ha fatto in tempo, avrebbe dedicato queste pagine, che nella sua intenzione volevano essere un'eredità di sapienza per i figli (presentiva la fine), alla sua famiglia, la moglie Annamaria anzitutto, e il Brescia calcio per secondo, o viceversa. Ho risentito prima di scrivere queste brevi righe, un paio di frammenti di registrazione. La sua voce si spezza quando parla dei "passarini", cui dava la caccia da bambino, per cui fu punito o rievoca il giorno in cui il padre, rapinato da un cugino di tutti i suoi beni sudati nelle foreste australiane, fece dire il rosario per quel truffatore moribondo, con moglie e figli intorno. Roba antica, con la fragranza del pane e salame e la spuma del suo vino. Vittorio Feltri