Frotte di pesci rossi

Editore:
Anno:
2018
ISBN:
9788833531168
DRM:
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Description

Ancora inedita in Italia, Okamoto Kanoko fu poetessa, narratrice e saggista. Si segnalò sulla scena culturale nipponica della prima metà del '900 anche per gli atteggiamenti spregiudicatamente disinibiti che potrebbero farla accostare ad alcune protagoniste dell'avanguardia artistico-culturale dell'Occidente, da Colette a Djuna Barnes, ad Anaïs Nin. I tre racconti che compongono il volume sono rappresentativi di una vena narrativa che l'autrice coltivò soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Pur diverse nell'ambientazione e nello sviluppo, le vicende narrate finiscono per sciogliersi in una sorta di rivelazione, tanto imprevista quanto rasserenante. Il protagonista di Frotte di pesci rossi è un giovane ittiologo che vive tormentato da una duplice ossessione, un amore che crede impossibile e il tentativo di ottenere finalmente la considerazione dell'amata selezionando una nuova, bellissima varietà di pesce rosso. Un'impresa che sembra destinata a fallire finché, allo stremo delle forze e delle speranze, non scopre che qualcosa è successo là dove meno se lo sarebbe aspettato. Nel secondo racconto, Nel settentrione, il rapporto di tenero affetto che lega un ragazzo idiota a una adolescente in età da marito suscita in lei un sentimento materno che durerà quanto la sua stessa vita, inducendola a sperare in un improbabile ritorno dell'amico del cuore anche dopo che ne ha perduto le tracce. Nel terzo racconto, Il genio familiare, a illuminare il futuro della giovane incaricata di gestire la trattoria di famiglia è la scoperta del misterioso conforto accordato dal destino alla vita scialba e rassegnata di sua madre: nulla è in realtà cambiato nella sua esistenza, se non l'animo con cui la affronterà da quel momento in poi, giorno dopo giorno. –– Prefazione di Dacia Maraini


Biographical notes

Okamoto Kanoko (1889-1939), nata in un’agiata famiglia di notabili e possidenti, cominciò molto presto a dedicarsi alla scrittura, stimolata anche dalla frequentazione con autori emergenti del livello di Tanizaki Jun’ichirō. Collaborò con le più importanti riviste letterarie giapponesi e trascorse lunghi periodi in Europa e negli Stati Uniti. Esordì come prosatrice con il racconto Tsuru wa Yamiki («L’airone infermo», 1936), ispirato agli ultimi giorni dello scrittore Akutagawa Ryūnosuke, cui fecero seguito in rapida successione alcune delle novelle più celebri della moderna narrativa nipponica: Boshi Jojō («Idillio materno», 1937), Kingyo Ryōran («Frotte di pesci rossi», 1937), Rōgishō («Ritratto di vecchia geisha», 1938), Kawa Akari («Fiume di luce», 1938), oltre all’ambizioso romanzo psicologico Shōjō Ruten («La ruota della vita», postumo, 1939).

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