Description
Che cosa nasconde il bizzarro e concitato comportamento di Stanislaus Demba nelle dodici ore di una fatale giornata di inizio Novecento? Quale colpa, quale paura lo mette in fuga attraverso le stazioni di un itinerario tormentoso e funambolico per le strade di Vienna? E perché tutti quegli acrobatismi con le mani? Chiunque racconti questo romanzo a chi non lo ha letto dovrebbe impegnarsi, per puro fair play, a non dare subito la risposta. Ma potrà tranquillamente assicurare al suo ascoltatore che di rado la tensione è stata così palpabile in un libro.
Bottegai, affittacamere, frequentatori di caffè, agiati borghesi della cui prole è il precettore, universitari che imbecca con dispense brillanti: a tutti Demba si rivolge, sempre più solo, disperato – e la girandola dei vani tentativi di raggiungere il suo scopo lo rende enigmatico, affatto incomprensibile allo sguardo altrui. Dalle nove alle nove: in questo tempo febbrile, vertiginoso, simile a uno spazio sigillato, si consumano le peripezie dell’uomo braccato, il suo angoscioso dibattersi nel labirinto della città e delle proprie paure. Un uomo provvisto della capacità di sdoppiarsi, di vedersi agire e di commentare lucidamente ogni evento, e che assiste sempre più impotente al vanificarsi di amore, amicizie e identità personale.
È impossibile resistere al ritmo della narrazione, che ora fornisce indizi ora spiazza il nostro coinvolgimento investigativo. E soprattutto è impossibile non essere catturati da quella tensione che influenzò Hitchcock (nel "Pensionante", del 1926) e stregò Murnau fino a fargli desiderare di trarre un film dal romanzo.