Signora Auschwitz

Autore:
Editore:
Anno:
2023
ISBN:
9788834613191
DRM:
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Description

“Un’impacciata studentessa, rivolgendomi una domanda, mi chiamò ‘Signora Auschwitz’. Luogo che abitava il mio corpo e che mi sentivo anche addosso, come una camicia di forza sempre più stretta, che negli ultimi due anni mi stava letteralmente soffocando, senza che fossi capace di liberarmene.” Ha inizio così il viaggio nei tormenti dell’anima di una “sopravvissuta”, destinata a dibattersi tra i lacci di una memoria cui non si scappa e il desiderio di liberarsi del peso insopportabile di un passato che la inchioda al ruolo di “testimone”. Obbligata a rendere conto di un orrore che non si lascia raccontare e rinnova il sentimento di una perdita irreparabile, la “sopravvissuta” non può andare “oltre” e ritrovare una serena normalità, è costretta ogni volta a ricominciare da capo. Eppure al destino non si sfugge e “il dono della parola” è anche il suo eterno tormento. Il dovere di non dimenticare si capovolge nella condanna a ricordare e soffrire, e il desiderio di fuga riaccende un insopprimibile senso di colpa. Come se il silenzio sottintendesse un vergognoso tradimento. Un racconto sul dolore della memoria, sulla distanza che lenisce, sull’indifferenza degli altri, sulla disperazione di fronte all’incredulità, sull’eroismo necessario per raccontare l’orrore che si è vissuto.


Biographical notes

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una povera, numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto del capoluogo, e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, di cui ha reso testimonianza nelle sue opere, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Quanta stella c’è nel cielo (2009), trasposto nel film di Roberto Faenza Anita B., e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012) e La rondine sul termosifone, pubblicato nel 2017 dalla Nave di Teseo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica.

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