Description
“Chi è antisemita e chi non lo è?”. Per rispondere a questa domanda Élisabeth Roudinesco si lancia in una lunga e articolata disamina storica sull’antisemitismo (e sulle sue differenze dall’antigiudaismo medievale o di epoca illuminista) che nasce e si radica in Europa alla fine del XIX secolo diventando, in pochi decenni, uno dei codici culturali più condivisi. La Shoah, il negazionismo (vero e proprio “grande delirio devastatore”), il conflitto israelo-palestinese (attraverso il quale viene ripercorsa la storia del movimento sionista) hanno rilanciato il dibattito, un dibattito che l’autrice affronta convocando le figure più significative (da Freud a Hannah Arendt, da Voltaire a Céline) e i momenti salienti (come il processo Eichmann), offrendoci un’analisi lucida della presenza, del significato, delle sottili sfaccettature e degli usi dell’antisemitismo oggi.
Biographical notes
Élisabeth Roudinesco, psicoanalista e storica francese, allieva di Jacques Lacan, è docente all’École Normale Supérieure di Parigi. È autrice di numerosi testi tradotti in diverse lingue sulla storia della psicoanalisi, la filosofia e l’ebraismo. Tra i suoi più recenti lavori tradotti in italiano ricordiamo una monumentale biografia di Freud, Freud, nel suo tempo e nel nostro (Torino, 2015).