Description
«A partire da Pisistrato, il primo tiranno dell’antica Grecia, sono emersi nella Storiamolti uomini decisi a decisi a esercitare con ferocia la propria forza personale, al di fuori di ogni controllo e di ogni legge, contro la loro stessa tribù. Abbiamo avuto dei cesari romani, tra cui Caligola e Nerone, dei despoti più o meno illuminati, dei sovrani assolutisti e dei macellai sanguinari come Qin Shihuangdi, il primo unificatore della Cina in forma di impero, che seppelliva vivi i letterati, e del quale Mao si vanto di essere l’erede; o Muhammad bin Tughlaq, sultano di Delhi, che rase al suolo la sua stessa capitale perché così gli piaceva e conveniva. E tuttavia mai i dittatori sono stati tanto numerosi come nell’ultimo secolo, quasi che il progresso e la tecnica, le sue due matrici, si fossero rivoltate contro di lui. Intorno alla metà del Novecento, lo Stato moderno poggiava su un’organizzazione piramidale iperstrutturata e centralizzata di tipo burocratico, che deteneva il monopolio della violenza “legittima”e di istituzioni onerose e complesse, le telecomunicazioni, il corpo militare, l’ossatura industriale. Ogni volta che questo apparato tentacolare e finito nelle mani dei dittatori, la violenza si e scatenata con un’intensità senza precedenti. La dittatura e una “prerogativa” tutta maschile: non si ha notizia di dittatrici. Uomini, dunque. Flemmatici o insonni, asceti o sessuomani, vulcanici o impassibili, spesso di statura modesta (Kim Jong-il, Lenin, Stalin, Franco e Mussolini non arrivavano a un metro e settanta). Uomini che adoravano pavoneggiarsi in uniforme, bardati di medaglie e di titoli altisonanti, il piglio marziale, ombroso, sempre minaccioso. Il Fuhrer, il Duce, il Piccolo padre dei popoli, il Grande (e il Piccolo) timoniere, il Lider Maximo, il Caudillo, la Guida, il Benefattore, il Conducător… Hanno scandito il xx secolo, il secolo dei dittatori» (dalla prefazione di Olivier Guez).
«È straordinario che la dittatura sia ora contagiosa, come una volta lo era la libertà». - Paul Valery
«Olivier Guez cura questa raccolta che ritrae ventisei dittatori del xx secolo e mette in guardia da un nuovo rischio di dittatura: quella delle reti». - Le Point
«Se la presenza di Lenin, Stalin, Hitler, Mussolini, Franco, Mao e Castro non sorprende, siamo felici di vedere analizzati anche Tito, Joseph-Desire Mobutu, Tōjō Hideki e Pinochet». - Le Monde
Biographical notes
Olivier Guez è uno dei piú noti scrittori e sceneggiatori francesi. Tra le sue opere figurano L’impossible retour, une histoire des juifs en Allemagne depuis 1945 (2007) e Les révolutions de Jacques Koskas (2014). Ha collaborato a Le Monde, Le Point e al New York Times. Nel 2016 ha ricevuto il Deutscher Filmpreis per la miglior sceneggiatura con il film Lo Stato contro Fritz Bauer. Presso Neri Pozza ha pubblicato La scomparsa di Josef Mengele (2017) ed Elogio della finta (2018). Ha, inoltre, curato Il secolo dei dittatori (2020).