La religione deve essere messa al bando della vita pubblica. La fede resta un fatto di coscienza che ha diritto a manifestarsi in forma pubblica solo come culto. Quando pretende di partecipare al dibattito politico, condanna la discussione democratica a morire prima di cominciare. Il cittadino deve argomentare, utilizzando i soli strumenti che lo rendono con-cittadino: i fatti accertati, la logica, l'ethos repubblicano. E null'altro. Tutto il resto è manipolazione, vestibolo di prevaricazione, lusinga di dispotismo.

Paolo Flores d'Arcais, filosofo e direttore di "MicroMega", editorialista de "il Fatto Quotidiano" e collaboratore di "El Pais", ha sempre intrecciato il lavoro filosofico con quello giornalistico-editoriale e con l'impegno civile. Animatore del movimento del '68 a Roma, della 'sinistra dei club' nel 1990, dei girotondi nel 2002, privilegia il dialogo come strumento di ricerca filosofica: con J. Ratzinger, Dio esiste? (ebook in italiano e in inglese, www.micromega.net), con A. Scola, Dio? (Marsilio) e con V. Mancuso, Il caso o la speranza? (Garzanti). Ha pubblicato, tra l'altro: Etica senza fede e L'individuo libertario con Einaudi; Hannah Arendt con Fazi; Il sovrano e il dissidente con Garzanti; Albert Camus con Codice; Gesù e Democrazia! con Add.